Il paese dei segnali smarriti di Viavai

Quando un forte vento, sposta tutti i segnali di una piccola città, è caos ovunque. Come faranno i segnali a tornare al loro posto?

In un piccolo paese chiamato Viavai, i segnali stradali vivevano felici e in ordine. Il Semaforo, con il suo rosso, giallo e verde, dirigeva il traffico come un direttore d’orchestra.
I Cartelli Pericolo e Attenzione, erano sempre pronti a dare indicazioni utili:

“C’è una curva pericolosa!” diceva Pericolo,“Attenti ai bambini che giocano!” urlava Attenzione agli automobilisti distratti.

E poi c’era il cartello di Stop, che si vantava di essere il più importante di tutti:

“Senza di me, non sapreste mai quando fermarvi!”, diceva sempre.

Un giorno, però, accadde qualcosa di strano. Una notte tempestosa, soffiò un vento così forte che portò via tutti i cartelli stradali, lasciandoli sparpagliati per la città, e spostando le lettere che davano indicazioni. Alcuni finirono nel fiume, altri sugli alberi, alcuni qua e là per le strade e nei giardini delle case. La mattina dopo, gli abitanti di Viavai si svegliarono e trovarono le strade… un vero caos!

Le macchine non sapevano dove andare: alcuni attraversavano senza guardare, altri non si fermavano agli incroci.

“Aiuto!” gridò Nonna Elsa, bloccata in mezzo alla strada con il suo cagnolino Bricco. “Dove sono i segnali stradali quando servono?”

Nel frattempo, i cartelli si stavano svegliando confusi. Semaforo, si era piegato a testa in giù e i suoi colori erano spenti. Il povero Stop era volato nel parco della città.

“Dobbiamo tornare alle strade!” disse Attenzione, agitando il suo triangolo rosso e bianco. “Le persone hanno bisogno di noi!”

“Ascoltate,” disse Pericolo“ciò che ci rende utili non è stare insieme, ma stare al posto giusto. Torniamo ognuno dove serve di più!”

E così iniziarono a collaborare.

Semaforo si raddrizzò, prese una paletta e si mise davanti al gruppo per dirigere il traffico. “Avanti!” disse girando la paletta verso il verde, “Fermatevi!” mostrando il rosso, mentre i segnali si muovevano in fila ordinata. 

Quando finalmente tutti i segnali tornarono al loro posto, il caos si fermò. Le macchine iniziarono a rispettare le regole, le persone attraversavano sulle strisce, e Nonna Elsa poté portare Bricco a casa sana e salva. Tutti applaudirono i segnali, e Semaforo fece un ultimo lampeggio di orgoglio.

Da quel giorno, gli abitanti di Viavai impararono non solo a guardare i segnali, ma anche a rispettarli. E i segnali? Vissero per sempre felici e al loro posto!

Morale

La storia di Viavai insegna che ogni regola è come un piccolo segnale stradale: è semplice, ed è lì per aiutarci. E ricordate: i segnali funzionano meglio… se li ascoltiamo e rispettiamo!

~Fine~
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Manu

Manu

Ciao sono Manuela e sono un insegnante di scuola materna. Leggere per me è un divertimento oltre che un modo per rilassarmi, sopratutto mi diverte drammatizzare le letture ai miei alunni cambiando talvolta le trame e i finali, o inventando storie per divertirli e appassionarli alla lettura, coinvolgendoli anche nella creazione. Amo viaggiare e tutto ciò che è musica.

-Fai bei sogni. Anzi, fateli insieme. Insieme valgono di più.-
(Massimo Gramellini)

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