La gallina Coccabella e la grande fuga

Una gallina decide di scappare dal pollaio, ma fuori incontra molti pericoli. Grazie a un amico capisce che è meglio tornare a casa

C’era una volta una gallina di nome Coccabella, era bianca e tonda, famosa nel pollaio per il suo modo buffo di camminare. Mentre le altre galline razzolavano tranquille ed erano impegnate a covare, Coccabella, invece, gironzolava per il cortile con mille pensieri in testa. Uno, però, la tormentava più degli altri: “E se un giorno finissi in pentola?”

Un pomeriggio di sole, mentre beccava qualche semino, Coccabella sentì il contadino dire alla moglie:

“Stasera prepariamo qualcosa di speciale, che ne dici della gallina arrosto?”

e la moglie rispose: “Va bene caro, potremmo cucinare quella tutta tonda che fa poche uova!”

Coccabella spalancò gli occhi e, terrorizzata, corse subito a confidarsi con il gallo Pedro, il re del pollaio.

“Pedro! Pedro! Hai sentito? Vogliono cucinare una gallina!”
“Calmati, Cocca”
– rispose Pedro con voce profonda. “Magari non parlavano di te.”

“E se invece fossi io? Ho deciso: devo scappare!”

Il gallo sospirò. “Cocca, non puoi lasciare il pollaio! Fuori è pieno di pericoli: volpi, lupi, persino il vento forte potrebbe farti volare via!”

Meglio affrontare un lupo che finire in pentola!” ribatté la gallina decisa.

Così, quella notte, mentre tutti dormivano, Coccabella saltò il recinto con un goffo flap-flap. Si ritrovò nel prato, libera per la prima volta.

“Ce l’ho fatta!” esclamò orgogliosa, ma subito inciampò su un ramo. “Ehm… quasi ce l’ho fatta.”

Camminò per giorni senza fermarsi mai e mentre esplorava il mondo esterno, incrociò una lepre di nome Bruno, che mangiava una carota.

“Ehi, gallinella! Che ci fai qui tutta sola?” Disse il leprotto.

“Sono scappata dal pollaio, non voglio finire in pentola!” Rispose Coccabella.

Bruno scoppiò a ridere: “hai coraggio, te lo concedo. Ma sai vivere nel bosco? Qui non ci sono contadini, ma ci sono animali che amano il pollo… crudo!”

Cocca deglutì rumorosamente. Poi, però, si fece forza. “Imparerò! Basta non farsi prendere, giusto?”

Bruno sorrise e disse: “ti aiuto io. Ma se incontriamo la volpe, dovrai correre più veloce di lei!”

I due si misero in cammino. Coccabella inciampava spesso, ma con l’aiuto di Bruno imparò a riconoscere nascondigli sicuri e a beccare vermetti più gustosi. Ma quando tutto sembrava andare bene, sbucò dal nulla una volpe, con occhi furbi e una coda lunga e rossa.

“Che abbiamo qui? Una cena servita su un piatto d’argento!” Disse la volpe.

Coccabella si mise a tremare, ma Bruno le sussurrò: “Usa il cervello, Coccabella. Distraila!”

Allora Cocca prese un grande respiro e gridò:

“Coccodèèè! Ehm volevo dire salve, signora volpe! Lo sa che ho le piume più belle del bosco? Guardi che lucentezza! Se non mi mangia, gliele regalo tutte!”

La volpe si fermò, confusa.“Davvero? Le mie amiche morirebbero d’invidia per una sciarpa di piume così belle!”

“Certo! Ma ci vuole tempo per raccoglierle… perché non torna domani?” disse Coccabella.

La volpe annuì soddisfatta e se ne andò.

Cocca tirò un sospiro di sollievo. “Hai visto, Bruno? Sono una gallina furba!”

“Furba e fortunata,” rise la lepre.

Così, Coccabella decise di tornare al pollaio, più in fretta che poté. Il mondo fuori era troppo pericoloso! Raccontò la sua avventura agli amici e si mise di buon impegno per deporre più uova che poteva, più belle e più grandi, in cambio di un posto sicuro e lontano dai pericoli.

Morale

La morale in questa favola ci insegna che a volte scappare non è la soluzione, ma affrontare le paure ci rende più forti. E quando ci impegniamo e diamo il meglio, possiamo trovare sicurezza e felicità vicino a chi ci vuole bene.

~Fine~
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Manu

Manu

Ciao sono Manuela e sono un insegnante di scuola materna. Leggere per me è un divertimento oltre che un modo per rilassarmi, sopratutto mi diverte drammatizzare le letture ai miei alunni cambiando talvolta le trame e i finali, o inventando storie per divertirli e appassionarli alla lettura, coinvolgendoli anche nella creazione. Amo viaggiare e tutto ciò che è musica.

-Fai bei sogni. Anzi, fateli insieme. Insieme valgono di più.-
(Massimo Gramellini)

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