In un grande bosco, pieno di alberi, si trovava la dimora di un gufo riservato e silenzioso che non aveva molti amici, proprio a causa del suo carattere solitario.
Passava molto tempo appoggiato al ramo di un arbusto, a guardare ciò che succedeva intorno a lui. Un giorno, però, mentre stava facendo il suo solito sonnellino, sentì qualcuno vicino a lui che parlava ad alta voce.
Aprì subito gli occhi e mormorò, infastidito:
“Chi osa disturbare il mio silenzio? Io sono un essere a cui piace la tranquillità, e non gradisco sentire tutta questa confusione”.
La voce che egli aveva sentito era quella di una scimmietta, la quale si stava divertendo a saltellare da un ramo all’altro, parlottando.
Allora lei guardò il serio pennuto e gli disse:
“Oh ma quante storie per aver detto qualcosa ad alta voce. Io parlo sempre e dico molte delle cose che mi passano per la testa“.
Continuò, sperando che il gufo le desse ascolto:
“Faccio così perché ti ho visto assorto, e magari poteva interessarti quello che ho da dire, così puoi condividere con me la tua idea.”
Allora l’uccello pensò che forse la scimmietta non aveva tutti i torti e si mise ad ascoltarla. Dopo qualche minuto sembrava più attento ai suoi discorsi e iniziarono a scambiarsi qualche parola.
Dalla contentezza, ogni giorno la piccola scimmia si soffermava sopra ad un ramo e raccontava delle storie, parlava delle sue esperienze di vita o di qualche fatto che le era rimasto impresso.
Piano piano anche gli altri animali del bosco si unirono a loro. Si creò così un piccolo gruppetto dove ognuno esprimeva la propria idea con serenità.
Morale
A volte chi è troppo silenzioso e solitario, forse ha solo bisogno che qualcuno gli rivolga la parola per farlo sentire meno solo. La condivisione è un valore molto importante.