Shura, Marta e la Confraternita dei Capibara

Un capibara che sembrava passare tutto il giorno tra casa e lavoro, verrà sorpreso da un panda rosso a sgattaiolare di notte nel bosco

C’era una volta, nel tranquillo villaggio di Ghiandatosta, un capibara di nome Shura. Era conosciuto per la sua pigra routine: lavorava come contabile per gli animali del bosco, ma spesso si addormentava sulla calcolatrice, lasciando pile di fogli incompleti.

“Shura, svegliati! Hai contato solo metà delle ghiande!” gli gridava spesso il suo supervisore, il signor Giobbe.

Quando non era al lavoro, Shura preferiva starsene a casa, giocando a video giochi o guardando la tv, e quando veniva invitato a uscire, trovava sempre una scusa. “No, oggi no, sono troppo stanco. Forse domani… o l’anno prossimo!” diceva ridendo. Infatti, non era esattamente popolare tra gli abitanti di Ghiandatosta.

Ma c’era qualcosa di misterioso: quasi ogni notte, Shura si alzava furtivamente, si metteva una mantella e usciva di casa allo scoccare della mezzanotte. Nessuno sapeva dove andasse, tranne forse il gufo, che lo osservava dall’alto, ma mai troppo a lungo.

Nelle vicinanze viveva Marta, una timida panda rosso che si fidava poco degli altri e se ne stava tutto il giorno rintanata in casa a leggere storie avventurose di eroi e cavalieri. Una calda notte, mentre si rinfrescava sul balcone, vide Shura sgattaiolare fuori. La scena si ripeté per giorni, finché Marta decise di seguirlo, armata di torcia e curiosità.

“Non posso crederci,” bisbigliò mentre lo seguiva tra gli alberi, attenta a non fare rumore. Shura si fermò davanti a una grotta nascosta, indossò una mantella nera con cappuccio, accese una torcia e scomparve al suo interno.

Marta si avvicinò silenziosamente. “Cosa starà facendo lì dentro?” pensò. Spinta dalla curiosità, entrò anche lei.

All’interno, si trovò davanti una scena sorprendente: la caverna era illuminata da luci soffuse e risuonava di risate. Diversi capibara erano seduti su morbidi cuscini, mangiando marshmallow, cortecce caramellate e bevendo sidro di miele filtrato ai frutti bosco. Al centro della stanza, Shura raccontava con entusiasmo una storia.

“E così, il valoroso capibara, Croccopelo, affrontò il drago di fuoco Mosciafiamma…”

“Shura!” esclamò Marta, sorpresa. Tutti si girarono verso di lei.

“Ehm, Marta!” Shura arrossì. “Come hai trovato questo posto? Cosa ci fai qui?”

“Ti ho seguito… Non sapevo che fossi così…” rispose lei, con un sorriso timido, “…io adoro i racconti fantasy!”

Gli altri capibara ridacchiarono. “Se ti piacciono le storie fantasy, sei nel posto giusto!” disse uno di loro, porgendole un marshmallow arrostito.

Da quella notte, Marta si unì alla confraternita segreta dei capibara. Insieme, lessero storie incredibili (quelle di Mondofavole.it😏), inventarono nuove avventure e persino organizzarono missioni di esplorazione nel bosco. Marta e Shura divennero grandi amici, e grazie a lei, Shura cominciò a partecipare più attivamente anche alla vita del villaggio.

Morale

A volte, basta trovare gli amici giusti per divertirsi davvero e sentirsi felici.

(Dedicata a Marco e Marta)

~Fine~
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