Tommy era un grande orso forte e generoso, con un cuore d’oro e una testa sempre fra le nuvole. Passava le sue giornate nella campagna di Campopelo, lavorando insieme a Gustavo, il suo fedele trattore, e al suo migliore amico Kiri. Nonostante le buone intenzioni, Tommy aveva un piccolo difetto: era incredibilmente distratto e spesso si faceva male.
Per fortuna, al suo fianco c’era un cane intelligente e coraggioso che non lo perdeva mai di vista. “Tommy, stai attento!” abbaiava Kiri ogni volta che l’orso rischiava di farsi male.
Al contrario, Lupo Buccio, considerato il migliore di Campopelo, non era molto comprensivo con Tommy. Spesso lo evitava perchè lo considerava un combina guai e aveva convinto gli altri animali a fare lo stesso. Infatti, non lo invitavano mai a giocare a nascondino perché si incastrava spesso tra gli alberi; quando gli tiravano la palla, finiva sempre per bucarla con i suoi artigli; durante una caccia al tesoro si mangiava tutto il miele, lasciando gli altri a mani vuote. E i suoi abbracci? Erano così forti che ti stritolava.
Così, quando venivano organizzate feste e giochi di gruppo, Tommy veniva escluso e ci rimaneva male, ma cercava di non farci caso. Aveva Kiri, e quello gli bastava.
Un giorno, mentre Tommy e Kiri stavano lavorando nei campi, sentirono un grido: era Carlotta, una volpina dal pelo rosso, rimasta intrappolata in una tagliola. Si disperava e piangeva, ma nessuno accorreva in suo aiuto. Gli altri animali erano impegnati a giocare a nascondino e non si erano accorti di nulla.
“Tommy, qualcuno ha bisogno di aiuto!” abbaiò Kiri, correndo verso le grida.
Quando arrivarono, Carlotta li guardò con occhi spaventati. “No, no! Non avvicinatevi! Peggiorerete solo le cose!” gridò la volpina, temendo che Tommy, con i suoi gesti maldestri, potesse peggiorare la situazione.
Ma Kiri non perse tempo. “Vado a chiamare aiuto!” disse, correndo via. Nel frattempo, l’orso notò che Carlotta stava perdendo i sensi.
“Non posso aspettare!” disse a se stesso. Con delicatezza, usò le sue grandi e forti zampe per aprire la tagliola e liberarla dalla morsa.
Quando Carlotta si riprese, guardò Tommy con gratitudine. “Mi hai salvato! Grazie mille,” disse. Da quel giorno, Carlotta diventò una sua fedele amica.
Qualche tempo dopo, mentre passeggiavano per i campi, i due nuovi amici udirono un ululato di sofferenza. Era Buccio, il lupo, rimasto intrappolato in una rete appesa a un albero.
“Tommy, dobbiamo fare qualcosa!” esclamò Carlotta.
Tommy si avvicinò e capì subito cosa doveva fare: senza esitare si arrampicò sull’albero e con una zampata… ZAC! tagliò la rete e liberò Buccio. Il lupo, inizialmente incredulo, si mostrò poi profondamente grato.
Da quel giorno, Tommy non fu più visto come un orso pasticcione, ma come un eroe che salvava gli animali in difficoltà. Gli abitanti del campo capirono che, nonostante tutto, Tommy aveva un cuore grande e il coraggio di aiutare chiunque avesse bisogno.
Morale
La morale della favola ci insegna che: anche chi sembra goffo e impacciato può avere un talento speciale. Basta avere il coraggio di essere se stessi e usare il proprio cuore per fare la differenza.
(Favola dedicata ad Andrea, “MrTommy”)