C’era una volta, nel formaggioso paese di Caciottolandia, un topolino di nome Giggio che aveva una passione sfrenata per le macchinine. Tra tutte ce n’era una gialla, luccicante come un raggio di sole e veloce come un lampo, che lo faceva sognare di grandi corse e vittorie. Ma per comprarla, Giggio aveva bisogno di tanti, tanti caciosoldi.
Ogni anno, a Caciottolandia, si teneva la più importante gara di macchinine del paese. Giggio sognava di partecipare e di vincere il primo premio – la Groviera D’oro – a bordo della sua fiammante auto gialla.
“Come posso procurarmi tutti quei caciosoldi?!” Pensò Giggio.
Un giorno, mentre seguiva gli altri topiloti in pista durante le prove, Giggio ebbe un’idea:“Potrei guadagnare qualcosa facendo dei lavoretti per i vicini di casa!”
Così, iniziò a offrire il suo aiuto agli altri topolini.
Dipinse staccionate, aiutò a costruire casette, tagliò prati e persino liberò alcuni suoi simili dalle trappole. Ogni tanto, offriva anche le sue zampette per sgusciare le noccioline alle topenonne più anziane.
Il tempo passava e Giggio lavorava sodo, tuttavia, quando arrivò il momento di comprare la macchinina gialla, si rese conto di non aver ancora raccolto abbastanza caciosoldi. Triste e sconsolato, tornò a casa.
I topolini del vicinato che lo avevano visto lavorare con tanto impegno, si radunarono per aiutarlo: ” cosa possiamo fare?” disse un topolino, “è semplice, ognuno di noi dona quello che può e facciamo una colletta” continuò un latro, e decisero di aiutarlo. Tutti insieme raccolsero i caciosoldi necessari e regalarono a Giggio la bellissima macchinina gialla per ringraziarlo.
Il giorno della gara, Giggio era al settimo cielo! Salì sulla sua fiammante auto e si preparò per andare in pista.
La gara si preannunciava avvincente e i topiloti erano schierati sulla griglia di partenza per scaldare i motori. L’auto di Giggio rombava e nei suoi occhi si intravedeva la vittoria. Al semaforo verde partì davanti a tutti come un razzo impazzito, era inarrestabile e incontrollabile tanto che, alla prima curva dopo il rettilineo, sbandò e finì contro un alberello, distruggendo la sua bellissima macchinina. Tutta la folla trattenne il fiato, ma per fortuna Giggio non si fece male e usci dalla macchina gridando:
“Che fame! Ho voglia di formaggio!”
E così, quella sera, al termine della gara, Giggio festeggiò tutta la sera condividendo insieme ai topiloti e ai nuovi amici la Groviera D’oro. Tornato a casa Giggio ripensò a quell’incredibile giornata e felice si addormentò sereno, sognando nuove avventure e amicizie
Morale
Anche se non aveva vinto la gara, Giggio era felice. Aveva trovato un tesoro ancora più grande dei caciosoldi e della sua macchinina: l’amicizia di tutti gli abitanti di Caciottolandia. Capì che l’importante non era solo vincere, ma partecipare e divertirsi insieme. L’amicizia è un tesoro più prezioso di qualsiasi vittoria.
(Favola dedicata a Federico, “TopoGiggio”)
ahah divertentissima e con una buona morale