Capitolo 1: Romopoli e le misteriosi buche
C’era una volta una città millenaria chiamata Romopoli, conosciuta per le sue antiche strade di pietra e il fascino storico. Ma c’era un problema che affliggeva i suoi abitanti: ogni volta che pioveva, nevicava, o un temporale la colpisse, apparivano buche su tutte le strade, rendendo il cammino difficile e pericoloso. Gli abitanti non sapevano più a chi rivolgersi, così, ad ogni emergenza, finivano sempre per chiamare Taro il Tapparo, una simpatica talpa con gli occhiali che lavorava all’ufficio informazioni del comune.
Taro era una talpa precisa, metodica e studiosa, abile con numeri e codici, ma sempre pronto ad aiutare la sua città anche in faccende che non riguardavano il suo lavoro. I cittadini, vedendo in lui una talpa, pensavano che dovesse capirne parecchio di buche e sottosuolo, e ogni volta che una buca appariva, Taro si trovava costretto a indossare i panni dell’investigatore.
Dopo l’ennesima chiamata, Taro decise di prendere la faccenda sul serio: armato di lente di ingrandimento e con l’istinto da detective, iniziò a seguire le tracce che portavano alla causa di tutti quei problemi.
Capitolo 2: Taro risolve il mistero
Dopo aver controllato ogni buca del centro, Taro notò un dettaglio curioso: una piccola serie di impronte conducevano dall’ultima buca fino ai margini della città. Deciso a risolvere il mistero, le seguì fino a trovarsi faccia a faccia con una piccola talpa chiamata Tina Voragina, intenta a riemergere dalla sua ultima escursione.
“E così sei tu la responsabile di tutte queste buche in città!” esclamò Taro.
Tina, sorpresa e un po’ intimidita, spiegò che con il mal tempo il terreno si faceva più morbido, quindi approfittava per scavare gallerie in modo da raggiungere il mercato, fare spese o andare a trovare i parenti. Non immaginava che le sue esplorazioni causassero problemi a tutti.
Sorridendo, Taro si accorse che, in fondo, Tina non aveva cattive intenzioni. Era una talpa vivace e gentile, e Taro provò simpatia per lei. Col tempo, i due si innamorarono e decisero di sposarsi, diventando la coppia più amata e curiosa di Romopoli.
Capitolo 3: Tutto bene ciò che finisce… in buca
Tuttavia il matrimonio di Taro e Tina portò presto una sorpresa per tutta la città. La coppia ebbe dieci figli, ognuno dei quali amava scavare proprio come la mamma. In poco tempo, Romopoli si riempì di molte più buche di quante ce ne fossero mai state prima! Taro, ormai un padre amorevole, sapeva che ogni figlio avrebbe seguito la propria strada sotterranea e sorrise al pensiero delle avventure che avrebbero vissuto.
Morale
A volte i problemi più grandi nascono dalle piccole abitudini, e anche se trovare il colpevole non sempre risolve la situazione, a volte porta a scoprire legami preziosi. Romopoli imparò a sorridere ai difetti della sua terra, capendo che l’amore e la comprensione possono trasformare qualsiasi difficoltà in una nuova storia da raccontare.
(Favola dedicata a Emanuele, “Taro”)
Una favola carinissima e divertente