Nicolò il landrucolo – Esopo

Un bambino viene sorpreso a rubare a scuola e nessuno lo riprende, ma quando diventa un abitudine, subirà le conseguenze dei suoi gesti.

C’era una volta un bambino di nome Nicolò, che frequentava la Scuola del paese. Un giorno, mentre la classe faceva ricreazione, Nicolò notò la calcolatrice del suo compagno Marco, lasciata incustodita sul banco. Incuriosito, la prese e la portò a casa.

“Mamma, guarda cosa ho trovato!” esclamò Nicolò, mostrando l’oggetto.

La madre, invece di rimproverarlo, sorrise. “Oh ma che bella! Potremmo usarla per studiare insieme.”

Nicolò, sentendo da quelle parole, si sentì incoraggiato. Qualche giorno dopo, prese un libro di favole da un armadietto della scuola e lo portò a casa.

“Mamma, ti piace questo?” chiese.

“È molto bello, Nicolò! così lo possiamo leggere insieme,” rispose lei, abbracciandolo.

Qualche giorno dopo, la maestra chiamò la mamma di Nicolò per raccontarle dei furti che c’erano stati a scuola: “Nicolò ha portato a casa cose non sue, se non lo riprende in tempo finirà nei guai !”

La mamma di Nicolò promise di parlare con il figlio, ma non lo fece.

Le settimane passavano e Nicolò continuava a prendere oggetti di ogni tipo dai banchi e dagli armadietti dei suoi compagni: portachiavi, cellulari, e persino qualche soldo. Finché un giorno, il preside lo sorprese nel suo ufficio a frugare nella sua borsa. Fermato prima che potesse scappare, mandò a chiamare la madre che arrivò subito.

Il preside tuonò: “Sono costretto a sospenderlo, Nicolò continua a rubare di tutto dentro la scuola!”

“Nicolò! Ma che hai combinato? Come è possibile che hai fatto una cosa così grave?” Disse piangendo disperata la mamma.

Nicolò, con un sorriso amaro, rispose: “Se mi avessi sgridato la prima volta quando ho preso quella calcolatrice, forse oggi il preside non mi avrebbe sospeso. In parte è colpa tua, mamma!”

La madre rimase in silenzio, comprendendo il peso delle sue azioni, e ripensò alle parole della maestra che l’aveva avvertita.

Morale

I piccoli errori non corretti crescono in grandi problemi. È compito degli adulti insegnare la differenza tra giusto e sbagliato fin dall’inizio.

Nona: tratta da “Il ladruncolo e sua madre ” di Esopo

~Fine~
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"Le fiabe non sono solo storie per bambini, ma anche un modo per gli adulti di ritrovare la propria parte più fanciullesca e di riscoprire la bellezza della vita."

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