C’era una volta un giovane Principe molto ricco, così ricco che decise di costruire un palazzo splendente proprio di fronte a quello del Re. Non contento, sulla facciata fece scrivere in grandi lettere: “Il denaro fa tutto!”
Quando il Re vide quella scritta, si accigliò* e fece chiamare il Principe.
“Hai costruito un palazzo meraviglioso,” disse il Re. “Ma cosa significa quella scritta? Davvero credi che il denaro possa fare tutto?”
Il Principe, un po’ imbarazzato, abbassò lo sguardo. “Maestà, se non vi piace, posso farla cancellare…”
“No, no, lasciala pure! Ma dimostrami che è vero. Ti do tre giorni di tempo per parlare con mia figlia. Se ci riesci, la sposerai. Se fallirai… beh, ti farò tagliare la testa”
Il Principe sbiancò. Sapeva che la Principessa era rinchiusa in un castello sorvegliato da cento guardie. Non c’era modo di avvicinarsi a lei! Preoccupato, smise di mangiare e dormire, sicuro di non trovare una soluzione.
Ma la sua vecchia balia, che gli voleva bene come a un figlio, lo trovò triste e gli chiese: “Cosa ti preoccupa, ragazzo mio?”
Quando il Principe le raccontò tutto, la balia sorrise furba e disse: “Non temere, ho un piano!”
Corse dall’orafo più bravo della città e gli ordinò di costruire un’enorme oca d’argento, grande quanto un uomo, con un becco che si apriva e si chiudeva. “Deve essere pronta per domani!” disse, lasciando un sacco d’oro sul tavolo.
L’orafo, vedendo tutto quei soldi, lavorò senza sosta e il giorno dopo l’oca d’argento era pronta.
La balia disse al Principe: “Entra dentro e porta con te il violino. Quando saremo in strada, suona!”
Il Principe obbedì, e la vecchia, aiutata dal marito, iniziò a trascinare l’oca per la città. La gente si fermava a guardare meravigliata e correva a raccontare la novità. La voce giunse anche alla Principessa, che chiese al padre: “Posso vedere questa meraviglia?”
Il Re rispose: “Aspetta domani, così potrai uscire a vederla.”
Ma la Principessa insistette: “Ho sentito dire che domani l’oca lascerà la città!”
Così il Re permise che l’oca fosse portata nel castello. Quando la Principessa si trovò da sola con l’oca d’argento, ascoltò incantata la musica e all’improvviso, l’oca si aprì e ne saltò fuori il Principe!
“Non abbiate paura,” disse lui. “Dovevo riuscire a parlarvi per salvare la mia vita! Ora potrete dire a vostro padre che ci siamo parlati davvero.”
Il giorno dopo, il Re tornò dal Principe e chiese: “Allora, il tuo denaro ti è servito per parlare con mia figlia?”
Il Principe sorrise. “Sì, Maestà.”
“Davvero? Vediamo cosa dice mia figlia.”
La Principessa raccontò tutto: come l’oca era stata portata nel castello, come suonava una dolce melodia e come il Principe ne fosse uscito per parlarle.
Il Re rise divertito e si tolse la corona, mettendola sulla testa del Principe. “Vedo che non hai solo denaro, ma anche astuzia! Sposerai mia figlia.”
E così il Principe capì che il denaro è utile, ma l’intelligenza e l’ingegno sono ancora più importanti!
Morale della storia
Non tutto si può comprare con il denaro. L’intelligenza, la creatività e l’aiuto degli amici o famigliari sono molto più preziosi!
Nota: tratta dalla fiaba originale “Il danaro fa tutto” (Genova) di Italo Calvino.
*accigliò: contrarre le sopracciglia in segno di tristezza, di severità o sdegno.