Un giorno, nella savana, il leone Mimmo camminava affamato alla ricerca di cibo. Tra l’erba alta scorse una lepre di nome Pina, che dormiva profondamente.
“Che fortuna!” pensò Mimmo, avvicinandosi silenziosamente.
Proprio mentre stava per afferrarla, notò poco lontano una cerva di nome Cinzia, elegante e maestosa, che trotterellava tra gli alberi. “Cinzia è sicuramente molto più grande e nutriente!” disse tra sé e sé. Abbandonò Pina e si lanciò all’inseguimento della cerva.
La lepre, svegliata dai rumori, aprì gli occhi di scatto. Capendo il pericolo, scattò via in un lampo, scomparendo nella boscaglia. Intanto, Mimmo inseguiva Cinzia con tutte le sue forze, ma nonostante i suoi balzi poderosi, la cerva era veloce e scattante. Dopo una lunga corsa, scomparve tra i cespugli.
Affaticato e affamato, Mimmo decise di tornare indietro per prendere Pina. Ma quando arrivò sul posto, scoprì che anche lei era scomparsa. Sconsolato, Mimmo si sedette sotto un albero e sospirò:
“Che sciocco sono stato. Ho lasciato andare un pasto certo per inseguire una speranza più grande. Ora mi è rimasta la fame.”
Una piccola lucertola di nome Lingualesta, che lo aveva osservato dall’alto di una roccia, gli disse: “Mimmo, a volte è meglio accontentarsi di ciò che si ha piuttosto che rischiare tutto per qualcosa di incerto.”
Mimmo annuì, promettendo a sé stesso di essere più saggio in futuro.
Morale
Chi non si accontenta di ciò che ha, rischia di perdere tutto. C’è anche un famoso detto che dice: “chi si accontenta gode!”
Nota: tratta dalla favola “Il leone e la lepre ” di Esopo.