C’era una volta un bambino di nome Giovannino, curioso e vivace. Un giorno, la mamma portò a casa un piatto di susine fresche e profumate.
“Mettetele da parte, bambini. Le mangeremo dopo pranzo!” disse la mamma con un sorriso.
Giovannino non aveva mai visto delle susine prima. Si avvicinò al piatto, prese una susina e la annusò. Il profumo era dolce e invitante. Passava e ripassava davanti al tavolo, finché, approfittando di un momento in cui nessuno era nella stanza, non resistette: prese una susina e la mangiò tutta.
Quando la mamma tornò, contò le susine e si accorse che ne mancava una. Preoccupata, ne parlò al papà.
A pranzo, il papà guardò i suoi figli e disse:
“Ragazzi, qualcuno di voi ha mangiato una susina prima di pranzo?”
Tutti risposero: “No!” Anche Giovannino, pur diventando rosso come un peperone, negò.
Il papà continuò con un tono serio: “Vedete, le susine hanno un nocciolo. Se qualcuno lo ingoia senza saperlo, potrebbe sentirsi molto male e, forse, non svegliarsi più il giorno dopo.”
Giovannino, che aveva ascoltato con occhi spalancati, impallidì. Spaventato, esclamò: “Non l’ho ingoiato! L’ho gettato fuori dalla finestra!”
Ci fu un momento di silenzio. Poi, tutti scoppiarono a ridere, tranne Giovannino, che iniziò a piangere.
La mamma lo abbracciò dolcemente. “Giovannino, non devi avere paura. Nessuno ti punirà per aver mangiato una susina. Ma devi sempre dire la verità. È molto importante essere sinceri.”
Il papà annuì: “Quando menti, non solo ferisci chi ti vuole bene, ma ti senti anche peggio dentro di te. E la prossima volta, chiedi prima di prendere qualcosa.”
Giovannino, tra le lacrime, disse: “Mi dispiace tanto. Prometto che non mentirò mai più.”
Da quel giorno, Giovannino imparò che essere onesti e chiedere permesso erano gesti semplici ma fondamentali per vivere felici insieme agli altri.
Morale
Dire la verità è sempre la scelta migliore, perché una piccola bugia può creare grandi problemi.
Nota: tratto da un fatto vero “il nocciolo” di Tolstoj.