I tre castelli – Fiaba di Italo Calvino

Un giovane pastore affronta prove magiche, scopre castelli incantati e conquista il cuore di una principessa in questa fiaba emozionante per bambini.

C’era una volta un ragazzo che decise di diventare un ladro. Un giorno lo disse alla sua mamma.

“Non ti vergogni?” esclamò la mamma. “Vai subito a confessarti, e vedrai cosa ti dirà il prete!”

Il ragazzo andò a confessarsi e il prete gli disse: “Rubare è un peccato, ma se rubi ai ladri, non lo è più.”

Così il ragazzo si incamminò nel bosco e trovò un gruppo di ladri. Bussò alla loro porta e chiese di poter lavorare per loro.

“Noi rubiamo, ma solo agli esattori delle tasse, quindi non facciamo peccato!” dissero i ladri.

Una notte, mentre i ladri erano in missione, il ragazzo prese il miglior mulo della stalla, lo caricò di monete d’oro e scappò via. Portò l’oro alla sua mamma e poi partì per la città in cerca di lavoro.

In quella città viveva un re che possedeva cento pecore, ma nessuno voleva fare il pastore per lui. Il ragazzo si offrì.

“Porta le pecore a pascolare nel prato, ma non oltre il ruscello!” ordinò il re. “Dall’altra parte c’è un serpente che le mangia. Se torni con tutte le pecore, avrai una ricompensa. Altrimenti, perderai il lavoro… se il serpente non ti mangia prima!”

Mentre il ragazzo conduceva le pecore al pascolo, la figlia del re lo vide dalla finestra e gli lanciò una focaccia. Lui la prese e la portò con sé nel prato.

Visto un grande sasso oltre il ruscello, pensò: “Mi siederò là per mangiare la mia focaccia.” Non si accorse che aveva oltrepassato il ruscello e che le pecore lo seguivano.

All’improvviso, dal sasso vennero tre forti colpi. Poi, apparve un enorme serpente con tre teste, ognuna con una rosa in bocca. Il serpente si avvicinò, come per offrirgli le rose, ma quando il ragazzo allungò la mano, il mostro spalancò le fauci per mangiarlo!

Ma il pastorello era svelto! Prese il bastone e colpì forte: una testa, poi l’altra e ancora l’altra! Alla fine, il serpente cadde senza vita. Il ragazzo gli tagliò le teste e ne schiacciò una. Dentro trovò una chiave di cristallo!

Sollevò la grande pietra e scoprì una porta. Infilò la chiave nella serratura e si trovò in un magnifico palazzo tutto di cristallo! I servitori di cristallo lo salutarono:

“Buongiorno, padrone! Cosa desidera?”

“Mostratemi i miei tesori!” disse il ragazzo.

E gli fecero vedere torri, giardini e cavalli di cristallo. Il ragazzo raccolse un mazzolino di fiori di cristallo e lo mise sul cappello. La sera, la figlia del re gli chiese:

“Mi dai quei fiori?”

“Certo! Vengono dal mio giardino di cristallo!” rispose lui, lanciandoglieli.

Il giorno dopo, schiacciò un’altra testa del serpente e trovò una chiave d’argento. Aprì una nuova porta e scoprì un castello tutto d’argento! I servitori d’argento lo accolsero e gli mostrarono meraviglie. Il ragazzo colse fiori d’argento e li diede alla principessa.

Il terzo giorno, trovò una chiave d’oro e aprì un castello d’oro, con cavalli, giardini e fontane dorate! Colse fiori d’oro e, come le altre volte, li regalò alla principessa.

Un giorno, il re annunciò una giostra*: chi avesse vinto avrebbe sposato la principessa. Il pastore aprì la porta del palazzo di cristallo, prese un cavallo e un’armatura di cristallo e partecipò. Vinse, ma nessuno lo riconobbe. Il secondo giorno, fece lo stesso con il castello d’argento. Il terzo giorno, usò l’armatura e il cavallo d’oro e vinse ancora!

“So chi è!” esclamò la principessa. “È colui che mi ha donato i fiori di cristallo, argento e oro!”

Così il ragazzo sposò la principessa e divenne re. E vissero tutti felici e contenti!

Morale

Il coraggio e la bontà portano sempre a grandi ricompense. Anche il più umile dei ragazzi può diventare un re se ha un cuore nobile e non si lascia scoraggiare dalle difficoltà!

Nota: tratta dalla fiaba originale “I tre castelli (Monferrato)” di Italo Calvino.

*giostra: torneo medievale dove i cavalieri si sfidavano.

~Fine~
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"Le fiabe non sono solo storie per bambini, ma anche un modo per gli adulti di ritrovare la propria parte più fanciullesca e di riscoprire la bellezza della vita."

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