Il Re vanitoso – Italo Calvino

Un re vanitoso cerca il più bello del mondo e scopre un principe sotto sette veli. La sua ossessione lo rovina, ma la regina, supera ostacoli e inganni per ottenere il perdono e un lieto fine.

C’era una volta un Re che si credeva il più bello di tutti. Ogni giorno si guardava allo specchio e diceva:

“Specchio, specchio mio splendente, Dimmi chi è il più bello tra tutta la gente?”

Lo specchio non rispondeva, ma il Re non aveva dubbi: era lui il più bello del regno!
La Regina, sua moglie, inizialmente lo lasciava dire, ma poi, stanca della sua vanità, gli rispose:

“Oh Re, smettila di ripetere sempre la stessa domanda! Sicuramente nel mondo ci sarà qualcuno più bello di te.”

Il Re si arrabbiò moltissimo e gridò:

Il Re si fece scuro in volto e batté i pugni sul tavolo.

“Ti do tre giorni di tempo! Se non mi dirai chi è più bello di me, ti farò imprigionare!”

La Regina si pentì subito di aver parlato, ma ormai era troppo tardi. Disperata, trascorse due giorni a piangere. Il terzo giorno, affacciandosi alla finestra, vide una vecchina che chiedeva l’elemosina.

“Maestà, fatemi l’elemosina!” disse la vecchina.

“Lasciami stare, buona donna, ho già troppi problemi…” sospirò la Regina.

La vecchina si avvicinò e, abbassando la voce, sussurrò:

“So tutto e posso aiutarvi.”

La Regina la fece entrare nel palazzo e la vecchina le spiegò cosa fare:

“A mezzogiorno, siediti a tavola con il Re e chiedigli una grazia. Lui penserà che tu voglia salvarti la vita e accetterà. Poi digli: ‘Più bello di te è il figlio dell’Imperatore di Francia, che dorme sotto sette veli’.”

La Regina seguì il consiglio e il Re, incuriosito, decise di partire subito per la Francia. Lì, l’Imperatore lo condusse nella stanza dove dormiva il suo splendido figlio. Tolse un velo, poi un altro, e ad ogni velo sollevato la stanza si illuminava sempre di più, finché il giovane apparve in tutta la sua bellezza. Il Re, vedendolo, svenne per lo stupore!

Quando si riprese, il figlio dell’Imperatore gli diede tre palle d’oro e gli disse:

“Se vuoi rivedermi, gettale in un bacile d’oro pieno di latte puro. Io apparirò.”

Il Re tornò a casa e raccontò tutto alla Regina, ma la sua delusione fu tale che, dopo pochi giorni, si ammalò e morì.

La Regina, rimasta sola, decise di provare a rivedere il giovane Imperatore. Versò il latte in un bacile d’oro e vi gettò le tre palle. Apparve la spada, poi lo scettro, e infine il giovane Imperatore, splendente e maestoso. Ogni giorno la Regina ripeteva il rito, finché la sua cameriera, invidiosa, decise di rovinarla: ruppe un bicchiere, lo frantumò in tanti piccoli pezzi fino a farli diventare polvere e li mescolò nel latte. Quando il giovane Imperatore riapparve, le schegge gli ferirono la pelle e lui gridò:

“Ah! Mi hai tradito!”

Poi scomparve. Nella Reggia di Francia, il giovane fu trovato coperto di ferite e nessuno riusciva a guarirlo. Il padre disse: 

“Chiunque riuscirà a curarlo avrà una ricompensa.”

La Regina, dispiaciuta, si travestì da pecoraio e viaggiò fino alla Francia, giunta notte si fermò a riposare nel bosco dove sentì delle voci raccontare del poterebbe aveva il succo dell'”erba del vetro”, che si trovava nel bosco del Convento. La Regina pensò che quell’erba poteva guarire il giovane Imperatore, così appena si fece giorno andò dai frati, e questi le raccolsero l’erba del vetro.

La Regina prese l’erba, andò nella Reggia di Francia  edopo aver pestato l’erba e ricavato il suo succo curò il giovane Imperatore. Lui la riconobbe e, per ringraziarla, le diede un anello.

Tornata a casa, la Regina provò di nuovo il rito con il latte puro e il giovane Imperatore apparve. All’inizio era arrabbiato, ma quando la Regina gli mostrò l’anello e gli raccontò la verità, lui la perdonò.

Si sposarono e vissero felici e contenti, mentre la cameriera invidiosa fu cacciata per sempre dal regno.

Morale

La vanità e l’invidia possono portare solo guai, ma il vero amore e la sincerità vincono sempre!

Nota:  ispirata alla fiaba originale di Italo Calvino “Il Re vanesio” (Acireale)

~Fine~
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Manu

Manu

Ciao sono Manuela e sono un insegnante di scuola materna. Leggere per me è un divertimento oltre che un modo per rilassarmi, sopratutto mi diverte drammatizzare le letture ai miei alunni cambiando talvolta le trame e i finali, o inventando storie per divertirli e appassionarli alla lettura, coinvolgendoli anche nella creazione. Amo viaggiare e tutto ciò che è musica.

-Fai bei sogni. Anzi, fateli insieme. Insieme valgono di più.-
(Massimo Gramellini)

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