Le due Cugine – Italo Calvino

Una ragazza umile riceve doni magici per la sua bontà, mentre la figlia della zia avida viene punita per la sua vanità.

C’erano una volta due sorelle molto diverse tra loro. Una era una ricca Marchesa e viveva in un grande castello con sua figlia, che purtroppo era molto scontrosa e capricciosa. L’altra sorella, invece, era povera e aveva tre figlie che lavoravano sodo per aiutare la loro mamma.

Un brutto giorno, la famiglia povera non riuscì più a pagare la casa e fu mandata via. Un cameriere della Marchesa, vedendo la loro tristezza, corse a riferire tutto alla sua padrona e la convinse a dar loro un piccolo spazio nel soppalco sopra il portone del castello. Lì le tre sorelle filavano e cucivano fino a tardi, usando la luce di un faro per risparmiare. Ma la Marchesa, avara com’era, ordinò di spegnere la luce, costringendole a lavorare alla luce della luna.

Una sera, la sorella più piccola decise di filare finché la luna non fosse sparita. Mentre la seguiva, filando e camminando, una tempesta si scatenò e lei trovò riparo in un vecchio convento. Lì, dodici saggi frati la accolsero con gentilezza.

Come mai sei qui, piccola?” le chiesero.

La ragazza raccontò la sua storia, e i frati, commossi, le fecero dodici doni speciali:

Il primo disse: “Che tu possa diventare bella come una stella.” 

Il secondo: “Quando ti pettinerai, dai tuoi capelli cadranno perle e diamanti.” 

Il terzo: “Quando ti laverai le mani, ne usciranno pesci d’argento.” 

Il quarto: “Quando parlerai, dalla tua bocca usciranno rose e fiori profumati.” 

Il quinto: “Le tue guance diventeranno rosse come mele mature.” 

Il sesto: “Ogni volta che lavorerai, finirai in un lampo.

La ragazza ringraziò e tornò a casa. Quando si pettinò, le perle caddero a terra; quando si lavò le mani, uscirono pesciolini d’argento. La madre e le sorelle, meravigliate, corsero dalla Marchesa per mostrarle i doni magici.

La Marchesa, invidiosa, pensò subito alla sua figlia capricciosa. 

Anche lei deve ricevere questi doni!” disse. Così la mandò a seguire la luna, proprio come aveva fatto la cugina.

Quando la ragazza arrivò al convento, i dodici frati la riconobbero subito per il suo carattere arrogante.

Il primo disse: “Che tu diventi ancora più brutta.” 

Il secondo: “Quando ti pettinerai, dai tuoi capelli cadranno serpenti.” 

Il terzo: “Quando ti laverai, ne usciranno ramarri e rospi.” 

Il quarto: “Quando parlerai, dalla tua bocca uscirà sudiciume.

Tornata a casa, la Marchesa quasi svenne nel vedere sua figlia trasformata. Peggio ancora, ogni volta che parlava, l’aria diventava irrespirabile!

Intanto, la cugina bella sedeva davanti alla porta e un giorno un giovane Re passò di lì. Vedendola, rimase incantato dalla sua bellezza e dalla gentilezza con cui parlava. 

Ti prego, sposami!” le disse.

La Marchesa, furiosa e invidiosa, decise di seguirli nel viaggio verso il castello del Re. Ma, lungo la strada, fece qualcosa di terribile: tolse gli occhi alla ragazza e la gettò in una grotta, mentre fece indossare a sua figlia il vestito da sposa. Quando il Re vide la ragazza che usciva dalla carrozza, rimase scioccato. 

Cosa è successo?” chiese. 

Ma non appena lei aprì bocca, un fetore terribile si sparse nell’aria. Il Re capì che qualcosa non andava e fece imprigionare la Marchesa e sua figlia.

Intanto, un vecchio trovò la cugina bella nella grotta e la portò a casa sua. Lei, con i suoi poteri magici, riempì la casa di perle e fiori. Il vecchio raccolse tutto e andò dal Re, offrendo il tesoro in cambio di occhi.

La Marchesa, pensando di ingannare il Re, accettò e diede gli occhi della nipote. Così la ragazza riacquistò la vista e, per ringraziare il vecchio, ricamò un bellissimo drappo con il suo ritratto e lo appese vicino al palazzo reale. Quando il Re lo vide, capì tutto e corse da lei.

Finalmente, il Re sposò la vera sposa e la Marchesa e sua figlia, per la loro malvagità, furono allontanate dal regno.

Morale

La bontà e l’umiltà vengono sempre premiate, mentre l’invidia e la cattiveria portano solo guai!

Nota: dalla favola originale di Italo Clavino “Le due cugine (Provincia di Ragusa)”

~Fine~
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Manu

Manu

Ciao sono Manuela e sono un insegnante di scuola materna. Leggere per me è un divertimento oltre che un modo per rilassarmi, sopratutto mi diverte drammatizzare le letture ai miei alunni cambiando talvolta le trame e i finali, o inventando storie per divertirli e appassionarli alla lettura, coinvolgendoli anche nella creazione. Amo viaggiare e tutto ciò che è musica.

-Fai bei sogni. Anzi, fateli insieme. Insieme valgono di più.-
(Massimo Gramellini)

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