Il vitellino con le corna d’oro – Italo Calvino

Una ragazza, un vitellino dalle corna d'oro e un principe affrontano una matrigna malvagia, trovando amore e felicità.

C’erano una volta un papà e una mamma che avevano due figli: un bambino di nome Francesco e una bambina di nome Elena. Vivevano felici, ma un brutto giorno la mamma si ammalò e andò in cielo. Il papà, che lavorava nei campi, dopo un po’ si sposò di nuovo con una donna che aveva una figlia di nome Martina, che aveva un occhio solo.

Purtroppo, la nuova moglie non era gentile con Francesco ed Elena. Non li voleva intorno e un giorno pensò un piano per mandarli via. Fece un bel cestino di pane e disse:

“Portatelo a vostro padre, che lavora nei campi!”

Ma invece di indicar loro la strada giusta, li mandò dalla parte opposta, sperando che si perdessero.

Francesco e Elena camminarono a lungo, finché arrivarono ai piedi di una grande montagna. Disorientati, iniziarono a chiamare:

“Papà! Papà!”

Ma l’unica cosa che rispondeva era l’eco della montagna.

Francesco aveva tanta sete, e quando trovarono una fontana, corse per bere. Ma Elena, che aveva un dono speciale e conosceva i segreti della natura, disse:

Fontanella, fontanella,
Chi ti beve una scodella,
Cosa mai diventerà?”

La fontana rispose:

“Chi dell’acqua mia berrà,
Un asinello diverrà!”

Francesco si fermò di colpo. “Non voglio diventare un asino!” disse, e si allontanarono.

Dopo un po’ trovarono un’altra fontana. Anche qui Elena chiese:

“Fontanella, fontanella,
Chi ti beve una scodella,
Cosa mai diventerà?”

La fontana rispose:

“Chi dell’acqua mia berrà,
Un bel lupo diverrà!”

Francesco sospirò. “Neanche un lupo voglio essere!” disse, e proseguirono il cammino.

Dopo ancora un po’ trovarono un’ultima fontana, e Elena chiese di nuovo:

“Fontanella, fontanella,
 Chi ti beve una scodella,
Cosa mai diventerà?”

La fontana rispose:

“Chi dell’acqua mia berrà,
Un vitellino sarà!”

Francesco si tenne la testa tra le mani. “Ho troppa sete, non ce la faccio più! Meglio un vitellino che morire di sete!” E bevve.

Subito si trasformò in un piccolo vitello con due splendide corna dorate. Elena lo accarezzò con dolcezza e lo portò con sé lungo il cammino.

Dopo tanto camminare, arrivarono al mare, dove c’era una bellissima villa. Il principe Alex era affacciato alla finestra e quando vide Elena con il suo vitellino rimase incantato.

“Chi sei, bella ragazza?” chiese con un sorriso.

“Sono Elena, e questo è il mio fratellino.” rispose lei.

“Vieni a stare con me!” disse il principe. “Ma perché tieni così tanto a quel vitellino?”

“Perché è la cosa più preziosa che ho!” rispose Elena.

Il principe si innamorò di lei e decisero di sposarsi. Così Elena andò a vivere nella villa con il suo vitellino dalle corna d’oro.

Nel frattempo, il papà, che non aveva più trovato i suoi figli, era disperato. Un giorno, per distrarsi, andò a raccogliere finocchi e si ritrovò vicino alla spiaggia, guardandosi intorno vide la villa del principe e alla finestra c’era Elena che lo invitò a salire in casa

Quando lui entrò, Elena gli sorrise.

“Non mi riconosci papà? Sono io, Elena!”

Si abbracciarono con gioia, e Elena gli raccontò tutto. Poi gli riempì il sacco di monete d’oro.

“Torna a casa e invita la tua nuova moglie e Martina a venire qui.” gli disse.

Il papà fece come le aveva detto, ma quando la matrigna scoprì che Elena era viva e felice, si arrabbiò moltissimo. 

“Dovrò pensare a un altro piano!” disse tra sé e sé.

Appena arrivata alla villa, trovò Elena da sola e la spinse giù da una finestra che dava sul mare. Poi vestì Martina con i suoi abiti e le disse:

“Quando il principe tornerà, piangi e digli che il vitellino ti ha fatto del male!”

Il principe rientrò e vide Martina a letto, che fingeva di piangere.

“Perché piangi?” chiese.

“Il vitellino mi ha fatto cadere e ora sono ferita! Devi farlo uccidere!” gemette Martina.

Il principe ordinò di chiamare il macellaio, ma proprio in quel momento il vitellino si affacciò alla finestra e belò tristemente:

“Oh sorella mia adorata,
Qui le lame son affilate,
E il coltello già scintilla,
Pronto a dar la sua ferita!”

Dal mare, una voce rispose:

“Le tue lacrime son vane,
Son in bocca al pescecane!”

Il principe, sconvolto, mandò subito i pescatori a cercare il pescecane. Quando lo pescarono e gli aprirono la bocca, Elena ne uscì viva e salva!

La matrigna e Martina furono cacciate via per sempre. Il principe chiamò una Fata, che con la sua magia trasformò il vitellino di nuovo in Francesco, che ora era un bel ragazzo forte e sano.

E così, Elena, Francesco e il loro papà vissero felici per sempre!

Morale

Chi fa del male agli altri prima o poi viene scoperto, mentre chi ha un cuore buono e sincero troverà sempre la felicità!

Nota: Dalla favola originale di Italo Calvino “Il vitellino con le corna d’oro” (Provincia d’Agrigento)

~Fine~
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Manu

Manu

Ciao sono Manuela e sono un insegnante di scuola materna. Leggere per me è un divertimento oltre che un modo per rilassarmi, sopratutto mi diverte drammatizzare le letture ai miei alunni cambiando talvolta le trame e i finali, o inventando storie per divertirli e appassionarli alla lettura, coinvolgendoli anche nella creazione. Amo viaggiare e tutto ciò che è musica.

-Fai bei sogni. Anzi, fateli insieme. Insieme valgono di più.-
(Massimo Gramellini)

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