Il principe che sposò una rana – Italo Calvino

Fiaba del principe e della rana magica: una storia incantata con una lezione preziosa sul vero valore delle persone.

C’era una volta un re che aveva tre figli, tutti in età per sposarsi. Ma per evitare litigi su chi avrebbe scelto la sposa migliore, il re ebbe un’idea.

“Figli miei, lancerete una pietra con la fionda. Dove cadrà, lì troverete la vostra futura moglie!” disse.

I tre principi afferrarono le fionde e tirarono. La pietra del più grande atterrò sul tetto di un forno. “Sposerai la fornaia!” annunciò il re. La pietra del secondo cadde vicino alla casa di una tessitrice. “La tua sposa sarà una tessitrice!” decretò il re. Ma la pietra del più piccolo? Finì in un fosso!

“Oh no!” esclamò il principe minore. Ma le regole erano regole, quindi si avvicinò al fosso e si trovò davanti… una rana!

“Rana, rana!” chiamò con un sospiro.

“Chi mi chiama?” rispose la rana con voce allegra.

“Sono io… il tuo promesso sposo,” disse il principe, imbarazzato.

“Se non m’ama, m’amerà, quando bella mi vedrà!” cantò la rana saltando.

Il principe tornò a palazzo sconsolato, mentre i fratelli ridevano di lui. Il re, per scegliere la sposa migliore, mise tutti alla prova: “Portate alle vostre promesse spose questa canapa. Tra tre giorni tornerete con il filo che avranno tessuto!”

I principi corsero dalle loro fidanzate. La fornaia filò con cura, la tessitrice fece un lavoro perfetto. E la rana? Quando il principe tornò al fosso, la rana gli consegnò… una noce!

“Una noce?!” pensò il principe, mortificato. ma la portò comunque al re.

Il re aprì la noce e… sorpresa! Una stoffa sottile e luccicante uscì dalla noce, si srotolò senza fine e riempì tutta la sala del trono!

“Incredibile!” esclamò il re. “Ma farete un’ultima prova!”

Consegnò a ciascun figlio un cucciolo e disse: “Tra un mese tornerete. Chi avrà allevato meglio il suo cagnolino, avrà la moglie degna di essere regina!”

Dopo un mese, il cucciolo della fornaia era grosso e robusto. Quello della tessitrice era magro ma veloce. Il principe minore si presentò con una piccola cassettina.

“Dov’è il tuo cane?” chiese il re.

Il principe aprì la cassetta e ne uscì un minuscolo barboncino tutto infiocchettato, profumato e capace di fare esercizi e contare con le zampette!

“Questo è il cane meglio allevato!” dichiarò il re. “La sposa del più piccolo sarà la regina!”

Le nozze furono fissate. I fratelli maggiori andarono a prendere le loro spose con carrozze lussuose. Il principe minore andò al fosso e trovò la rana che lo aspettava su una carrozza fatta con una foglia di fico, trainata da quattro lumache.

“Andiamo… piano, molto piano!” sospirò il principe, aspettando che le lumache si muovessero, tanto che dopo un po’ si addormentò.

Ma lungo la strada successe qualcosa di magico. Il piccolo principe si svegliò all’improvviso, e davanti a lui apparve una splendida carrozza d’oro con due cavalli bianchi e, al suo interno, una fanciulla bellissima vestita di verde smeraldo.

“Chi sei?” chiese stupito il principe.

“Sono la rana!” rispose lei con un sorriso. “Ero una principessa, trasformata da un incantesimo. Solo un principe che mi avesse scelta senza sapere che ero bella mi avrebbe liberata!”

Il principe era senza parole, ma felice! Il re, vedendo la bellissima ragazza, esclamò: “Mio figlio minore sarà il re!”

E così il principe minore e la sua principessa vissero felici e contenti.

Morale della storia

Non giudicare mai dalle apparenze! Ciò che conta davvero non è l’aspetto, ma il cuore e il valore di una persona.

Nota: tratta dalla fiaba originale di Italo Calvino, “Il principe che sposò una rana (Monferrato)”.

~Fine~
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