La vecchia dell’orto – Italo Calvino

Due donne rubano dei cavoli a una vecchina che tenta di ingannarle in vari modi. Una storia divertente con morale educativa!

C’era una volta un bellissimo orto pieno di cavoli grandi e verdi, ma quell’anno la terra era povera e il cibo scarseggiava.

Due comari, Nina e Lella, andavano in cerca di qualcosa da mangiare.

“Comare, guarda che bei cavoli!disse Nina.

“Ma non saranno di qualcuno?” rispose Lella.

Nina andò a controllare. “Non vedo nessuno! Entriamo!”

Le due donne colsero dei cavoli e prepararono una deliziosa zuppa. Il giorno dopo, tornarono a prenderne altri.

Quell’orto, però, apparteneva a una vecchina, che si accorse che qualcuno le stava rubando i cavoli.

“Ah! Mi vogliono prendere in giro? Ora ci penso io!” disse, e legò un cane alla porta dell’orto e gli ordinò: “Se viene qualcuno abbaia forte!”

Quando le comari tornarono, videro il cane e si spaventarono.

“E adesso?” chiese Lella.

“Ho un’idea! Compriamo un po’ di pane secco e glielo diamo. Così starà buono!” suggerì Nina.

Detto fatto, il cane si mise a sgranocchiare il pane e loro poterono raccogliere ancora cavoli, poi finito di mangiare il cane abbaiò soddisfatto “Bau …Bau!”

La vecchina si accorse del furto e scosse la testa.

“Ah, furbetti! Il cane non basta. Ci metterò un gatto!”

Quando le comari tornarono, videro il gatto. “Ora come facciamo?” chiese Lella.

“Gli diamo un pezzo di salmone! I gatti adorano il salmone!” rispose Nina.

E così fecero. Il gatto si mise a mangiare e loro rubarono altri cavoli, poi il gatto a pancia piena, fece “Meow” per avvisare la vecchina.

La vecchina si arrabbiò ancora di più.

“Ah, così non va! Ora metto un gallo, che con il suo canto mi avviserà!”

Ma le comari non si arresero. “Al gallo basta un po’ di becchime!” disse Nina.

E così fecero di nuovo. Il gallo si mise a beccare tranquillo, e loro presero ancora i cavoli. Quando il gallo finì di mangiare e cantò “Chicchirichì!”, la vecchina corse fuori, ma i cavoli erano già spariti!

“Basta! Ora ci penso io!” disse la vecchina, e scavò una buca nel sentiero, lasciando fuori solo un orecchio.

Quando le comari tornarono, videro l’orecchio e Lella esclamò:

“Guarda che bel fungo! Prendiamolo!” e iniziò a tirare forte.

Appena tirò, la vecchina saltò fuori e la afferrò.

“Ah, siete voi le ladre di cavoli! Ora vi mangio in un boccone!”

Lella tremava dalla paura. “Aspetta! Sto per avere un bambino! Se mi lasci andare, ti prometto che, quando avrà sedici anni, te lo darò!”

La vecchina accettò e Lella fuggì con i cavoli.

Passarono gli anni e la bambina, di nome Pinuccia, crebbe bella e forte. Un giorno, la vecchina la incontrò e le diede un fico, dicendole: “Portalo a tua madre e chiedile: E la promessa?'”

Quando Lella sentì quelle parole, scoppiò a piangere. “Ah, figlia mia! Ho promesso che ti avrei data alla vecchina quando avessi compiuto sedici anni!”

Pinuccia cercò di scappare, ma la vecchina la prese e la chiuse in una gabbia, dandole tanto cibo per ingrassarla.

Dopo un po’, la vecchina le disse: “Fammi vedere il tuo ditino!”

Ma Pinuccia, furba, invece del dito le mostrò la coda di un topolino.

“Sei ancora magra! Mangia di più!” disse la vecchina.

Dopo qualche tempo, la vecchina decise che era abbastanza grassa. “Ora scaldiamo il forno per fare il pane!”

Prepararono il forno e la vecchina disse: “Ora entra dentro che dobbiamo infornare!”

“Ma io non so come si fa! Puoi farmelo vedere?” chiese Pinuccia con finta innocenza.

“Va bene, guarda!” rispose la vecchina entrando nel forno.

Pinuccia allora spinse forte e la chiuse dentro! La vecchina gridò, ma ormai era intrappolata.

Pinuccia corse dalla mamma e insieme tornarono all’orto, diventandone le nuove padrone. Da quel giorno, nessuno dovette più rubare per mangiare!

Morale

La furbizia e il coraggio possono aiutarti nei momenti difficili, ma rubare non è mai la soluzione giusta!

Nota: tratta dalla fiaba originale di Italo Calvino “La vecchia dell’orto”(Provincia di Caltanissetta). In questa fiaba si riscontrano similitudini con la storia di Hansel e Gretel.

~Fine~
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Manu

Manu

Ciao sono Manuela e sono un insegnante di scuola materna. Leggere per me è un divertimento oltre che un modo per rilassarmi, sopratutto mi diverte drammatizzare le letture ai miei alunni cambiando talvolta le trame e i finali, o inventando storie per divertirli e appassionarli alla lettura, coinvolgendoli anche nella creazione. Amo viaggiare e tutto ciò che è musica.

-Fai bei sogni. Anzi, fateli insieme. Insieme valgono di più.-
(Massimo Gramellini)

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