Capitolo 1: Il Regno di Re Oceano
Nelle profondità del mare viveva il potente Re Oceano, sovrano di un regno fatto di coralli, grotte dorate e creature marine di ogni sorta. Re Oceano aveva sei figlie, tutte sirene bellissime, ma la più giovane, Marina, era speciale. Aveva occhi profondi come il mare stesso e una voce dolce come il canto degli angeli. Mentre le sorelle passavano il tempo a nuotare tra coralli e anemoni, Marina si immergeva nei suoi sogni, affascinata dal misterioso mondo degli uomini di cui sapeva ben poco.
Ogni sera, la giovane sirena nuotava fino al confine tra i due mondi, scrutando l’orizzonte e immaginando la vita che si svolgeva sulla terraferma. Le sue sorelle, spesso divertite, la ammonivano:
“Cara Marina, perché vuoi sapere così tanto degli uomini? Noi apparteniamo al mare, e i loro destini non ci riguardano.”
Ciononostante Marina sentiva che mancava qualcosa. Non le bastava il regno subacqueo; desiderava scoprire quel mondo sconosciuto e, soprattutto, incontrare qualcuno di speciale.
Capitolo 2: L’Incontro con il Principe Dylan
Il giorno del suo quindicesimo compleanno, Marina finalmente ottenne il permesso di suo padre di salire in superficie. Raggiunta l’aria, vide il cielo per la prima volta, respirò la freschezza del vento e osservò affascinata una grande nave, che danzava sulle onde. A bordo si teneva una festa in onore del principe Dylan, un giovane dagli occhi intensi e il sorriso sincero. Marina lo osservava rapita, ogni suo gesto catturava il suo cuore. Poi, all’improvviso, si alzò una tempesta violenta che travolse la nave, gettando il principe in mare.
Marina non esitò: si tuffò tra i flutti, cercando Dylan tra le onde furiose. Lo raggiunse e, abbracciandolo stretta, lo portò a riva. Mentre lui giaceva svenuto, Marina rimase accanto a lui, vegliandolo finché non arrivarono alcuni abitanti del villaggio. Prima che potessero vederla, si nascose tra le onde, guardando il principe mentre si risvegliava. Dylan, aprendo gli occhi, vide una giovane del villaggio che credeva l’avesse salvato e le sorrise. Marina si sentì il cuore spezzarsi, ma non riusciva a dimenticare quel volto.
Capitolo 3: L’Offerta della Strega Morgana
Incapace di lasciare andare il suo amore per Dylan, Marina decise di rivolgersi a Morena, la strega del mare, pur sapendo quanto fosse pericoloso. Morena, che viveva in una grotta oscura tappezzata di alghe e conchiglie, era nota per i suoi poteri spaventosi e i suoi incantesimi subdoli. Con un ghigno, ascoltò la richiesta della sirenetta: “Voglio diventare umana, voglio camminare sulla terraferma accanto al principe Dylan.”
Morena rifletté, e poi propose un patto:
“Posso darti delle gambe, Marina, ma il prezzo sarà alto. Dovrai rinunciare alla tua voce, la tua dote più preziosa. Inoltre, se non otterrai l’amore del principe entro tre giorni, morirai e diventerai schiuma di mare.”
Marina, pur conoscendo i rischi, accettò senza esitare. Amava Dylan così profondamente che era pronta a sacrificare tutto.
Così, Morena lanciò l’incantesimo e un dolore insopportabile attraversò il corpo di Marina, mentre la sua coda si trasformava in gambe. Quando si risvegliò sulla riva, vide Dylan vicino a lei, che la guardava con stupore. Non potendo parlare, Marina cercò di comunicare con i gesti e con il suo sguardo, e il principe, incuriosito, la invitò a restare al castello.
Capitolo 4: I Giorni di Speranza e Dolore
Marina si adattava alla vita terrestre con difficoltà, perché ogni passo era una tortura, come se camminasse su vetri rotti. Tuttavia, ogni volta che vedeva Dylan, dimenticava il dolore. Il principe sembrava affascinato dalla sua bellezza e dalla sua dolcezza, ma non poteva dimenticare la ragazza che credeva l’avesse salvato e che abitava nei suoi pensieri. Marina, pur con il cuore spezzato, rimase accanto a lui, sperando che un giorno l’avrebbe riconosciuta e amata.
Ma il tempo scorreva inesorabile, e Marina vedeva la speranza svanire. Durante l’ultimo giorno, Dylan annunciò il suo matrimonio con la giovane del villaggio. Marina, devastata, capì che il suo sacrificio era stato vano, ma continuò ad amarlo, sperando solo nella sua felicità.
Capitolo 5: Il Pugnale delle Sorelle
Le sorelle di Marina, preoccupate per la sua sorte, decisero di cercare aiuto. Si recarono da Morena e, offrendo le loro chiome in cambio, ottennero un pugnale magico. Con esso, Marina avrebbe potuto uccidere Dylan prima dell’alba e, così facendo, sarebbe tornata sirena, libera di vivere di nuovo negli abissi.
Quella notte, Marina si avvicinò al letto di Dylan, mentre lui dormiva serenamente. Teneva il pugnale tra le mani, combattuta tra l’amore che provava per lui e il desiderio di sopravvivere. Ma osservandolo, capì che non poteva fargli del male, nonostante tutto. Lo baciò dolcemente per l’ultima volta e poi, quando i primi raggi di sole iniziarono a tingere il cielo, si gettò in mare, accettando il suo destino.
Il suo corpo si dissolse in schiuma di mare, ma il suo spirito, puro e sincero, ascese verso il cielo. Gli spiriti dell’aria la accolsero tra di loro, offrendole un nuovo inizio. Marina scelse di diventare un’anima errante, aiutando le anime in difficoltà e vegliando sul mare e sulla terra, trovando una nuova pace nel sacrificio che aveva compiuto.
Morale
L’amore autentico non si limita a possedere o controllare, ma trova la sua forza nel rispetto, nel sacrificio e nella libertà di lasciare andare. Marina ha dimostrato che, pur di seguire il suo cuore, è stata pronta a sacrificare tutto, trovando alla fine una nuova forma di libertà, quella di amare senza aspettative.