C’era una volta un’aquila di nome Altea e una volpe di nome Violetta che si incontrarono ai piedi di una grande quercia. Dopo aver fatto amicizia, decisero di vivere vicine: Altea costruì il suo nido tra i rami alti della quercia, mentre Violetta scelse un cespuglio vicino come tana per i suoi cuccioli. “Sarà bello vivere così vicine, potremo aiutarci e proteggerci”, disse Violetta, fiduciosa nell’amicizia dell’aquila. Altea annuì con un battito d’ali, assicurandole che avrebbe rispettato il loro patto di reciproco rispetto.
Un giorno, però, Altea, affamata e senza cibo, scrutò il cespuglio e vide i piccoli cuccioli di Violetta, soli. Non resistette alla tentazione: si lanciò in picchiata, afferrò i cuccioli e li portò nel suo nido per sfamare i propri aquilotti. Quando Violetta tornò e non trovò i suoi piccoli, capì subito cosa fosse accaduto. “Perché, Altea?” urlò disperata, impotente a raggiungere il nido in alto. “Eri mia amica! Mi avevi promesso rispetto!”
Altea non rispose e continuò a nutrire i suoi piccoli. Ma poco tempo dopo, il destino volle rendere giustizia alla volpe. Un giorno, Altea rubò un pezzo di carne infuocata da un altare e lo portò nel nido. Un vento improvviso fece divampare il fuoco, e il nido prese a bruciare. I piccoli aquilotti, spaventati e incapaci di volare, caddero giù, dove li aspettava Violetta. Senza esitare, divorò gli aquilotti, proprio sotto lo sguardo disperato di Altea.
La morale
Chi tradisce l’amicizia non solo può perdere la fiducia degli altri, ma finisce per essere punito anche dalla giustizia del destino. I veri amici rispettano i patti e non cedono mai alla tentazione di danneggiare chi si è affidato a loro.