Il drago dalle sette teste

Sette fratelli che volevano andare a trovare la nonna, si ritrovano a combattere un drago con sette teste che spaventava il villaggio

C’era una volta, in un regno molto lontano ai piedi di una grande montagna, un piccolo villaggio. Gli abitanti di questo paesino vivevano la loro vita allegramente, felici e sereni fin quando un giorno qualcosa di terribile accadde. Da allora i giorni non furono più come quelli passati e gli abitanti cominciarono a vivere infelici e nel terrore.

Un giorno arrivarono nel regno sette fratelli che si erano messi in viaggio per andare a trovare la loro nonna. Quando arrivarono al villaggio lo trovarono completamente deserto, porte e finestre erano tutte ben chiuse e nessuno si aggirava per le vie. Provarono a bussare, ma nessuno apriva o rispondeva. Anche sulla collina dove si trovava il castello di re Biagio e la regina Nadia tutto era sbarrato e silenzioso.

“Che strano, cosa succede qui? – si chiese Andrea, il più grande dei sette fratelli – come mai nessuno apre le porte? Eppure sono in casa, ho visto una sagoma dietro la tenda muoversi e laggiù una luce accesa”.

“Aprite, aprite, vogliamo solamente dissetarci e qualcosa da mangiare”, urlò Stefano, il secondo fratello.
Alle loro grida rispose solo una vecchina di nome Anna, che si affacciò da una finestrella:

“Andate via giovanotti, date retta a me, scappate finché siete in tempo, scappate lontano da questo villaggio”.
“Ma perché, cos’è successo – chiese Andrea – per favore nonnina ce lo dica!”.

“Cari ragazzi, anni fa è successa una cosa terribile, si è risvegliato il drago della grotta che sta nella grande montagna. È un drago temibile e cattivissimo di nome Silvio. Ha sette teste e nessuno è mai riuscito a sconfiggerlo. Tantissimi uomini del villaggio e forestieri venuti da paesi lontani hanno provato ad ucciderlo, ma appena gli tagliano una testa, quella ricresce. Siamo disperati! Molti sono fuggiti da qui per non tornare più. Il drago, infatti, pretende un bambino al mese per placare la sua ira”.

“Come? Mangia i bambini? – disse Stefano – ma è terribile!”.
“Sì, e quel che è peggio è che se non glieli portiamo distruggerà tutto il villaggio. Fuggite, finché potete”, disse la vecchina.
“No, nonnina – dissero i fratelli tutti in coro – Vogliamo aiutarvi”.
E così i fratelli si misero in cammino verso la grotta di Silvio.

“Allora vado prima io, sono il maggiore e sono sicuro di farcela – disse Andrea – vedrete che tornerò vincitore”.
Andrea lottò come un leone contro le sette teste del drago, ma tornò dai fratelli stanco e afflitto.
“È una creatura spaventosa, enorme e feroce”.
“Non preoccuparti fratello – lo consolò Stefano – vado io, sono più forte e robusto di te, vedrai che con i miei muscoli tornerò vincitore”.
Ma anche Stefano tornò dopo poco, ferito, spaventato ed esausto.

“Provo io – disse Lorenzo – sono il più piccolo, sono sveglio ed agile, vedrete che tornerò vincitore!”
Ma nemmeno Lorenzo poté nulla contro Silvio, il drago dalle sette teste.
Anche gli altri fratelli, Valerio, Diego, Edoardo e Danilo, ad uno ad uno provarono ad uccidere la terrificante creatura, ma tutti e sette tornarono sconfitti. Ogni volta che tagliavano una testa, zac! Quella ricresceva all’istante.

La nonnina allora gli disse: “Ragazzi miei, voi siete sette come le teste del drago: invece di andare a combattere uno alla volta, andate tutti insieme; ognuno tagli una testa, fatelo contemporaneamente e forse riuscirete ad ucciderlo. Ricordate che l’unione fa la forza!”.

I sette fratelli si presero sotto braccio e marciarono verso la grotta. Sguainarono insieme le spade e zac, zac, zac, zac, zac, zac e zac! Le sette teste caddero tutte insieme e non appena toccarono terra, il drago Silvio si dissolse in una nuvola di polvere.

I sette fratelli ce l’avevano fatta, gli abitanti del villaggio erano finalmente salvi e festeggiarono con canti, balli e dolciumi per un’intera settimana.

Nota: dalla raccolta di fiabe di Italo Calvino, origine sconosciuta.

~Fine~
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