In un caldo pomeriggio d’estate, la formica Ginola camminava lungo la riva di un ruscello. Aveva lavorato tutto il giorno e ora cercava un po’ d’acqua per dissetarsi.
“A che bel ruscello! Sarà fresco e limpido,” disse Ginola avvicinandosi all’acqua.
Ma un’onda improvvisa la colpì e la fece cadere nel ruscello. “Aiuto! Non so nuotare!” gridava, cercando di resistere alla corrente.
In quel momento, la colomba Bianca volava nei paraggi con un ramoscello nel becco. Vedendo Ginola in difficoltà, decise di aiutarla. Si avvicinò e lasciò cadere il ramoscello vicino alla formica.
“Tina, aggrappati a questo!” esclamò Bianca.
La formica afferrò il ramoscello con tutte le sue forze e riuscì a tornare a riva sana e salva. “Grazie, Bianca, mi hai salvato la vita!” disse Ginola, commossa.
“Non c’è di che,” rispose Bianca con un sorriso, “gli amici si aiutano.”
Qualche giorno dopo, Ginola passeggiava nel bosco quando vide un cacciatore nascosto tra i cespugli. Con una rete in mano, si stava avvicinando furtivamente a Bianca, che riposava su un ramo.
“Oh no! Devo fare qualcosa!” pensò Ginola.
Senza perdere tempo, corse verso il cacciatore e gli morsicò una gamba. “Ahi!” urlò l’uomo, lasciando cadere la rete. Bianca, spaventata dal rumore, spiccò il volo e si mise in salvo.
“Ginola, mi hai salvata!” esclamò Bianca dall’alto. “Grazie!”
“Ho solo ricambiato il favore,” rispose Tina con un sorriso.
Morale
Un piccolo gesto di gentilezza può fare la differenza, e aiutarsi a vicenda è il segreto di una vera amicizia.
Nota: tratta dalla favola “La formica e la colomba” di Esopo, riportata anche da Lev Tolstoj.