C’era una volta, in un piccolo villaggio ai margini di un bosco, un vecchio boscaiolo di nome Tobia. Tobia era un uomo gentile ma ormai stanco, perché aveva passato tutta la sua vita a lavorare duramente. Ogni mattina all’alba, prendeva il suo ascia e si addentrava nel bosco per raccogliere la legna.
Un giorno d’inverno, il cielo era grigio e il vento freddo soffiava tra gli alberi e Tobia tagliò con fatica molti rami secchi, finché formò un grande fascio di legna. “Questa legna mi servirà per scaldarmi nei giorni più freddi,” pensò, mettendosi il carico pesante sulle spalle. Ma il viaggio di ritorno era lungo, e Tobia si sentiva più stanco del solito.
A metà strada, con il fiato corto e le gambe tremanti, si fermò. Depose il carico a terra e si sedette su un tronco. Con un sospiro profondo, alzò gli occhi al cielo e disse:
“Ah! Se potesse venire la Morte a togliermi questa fatica!”
Improvvisamente, l’aria intorno si fece più fredda. Il vento cessò di soffiare, e un silenzio irreale avvolse il bosco. Di fronte a Tobia apparve una figura alta e avvolta in un lungo mantello scuro: era la Morte.
“Eccomi, Tobia,” disse la Morte con voce calma. “Mi hai chiamata, e io sono venuta. Cosa vuoi da me?”
Il vecchio Tobia sentì un brivido lungo la schiena. Guardò la Morte con occhi sbarrati e il cuore che batteva forte. Per un momento ebbe paura, ma poi si fece coraggio e rispose:
“Oh, ehm… volevo solo chiederti un piccolo favore.”
La Morte inclinò la testa incuriosita. “Un favore? Quale sarebbe?”
Tobia indicò il fascio di legna accanto a lui e disse con voce tremante:
“Mi aiuteresti a rimettermi la legna sulle spalle? È così pesante e ho ancora tanta strada da fare.”
La Morte lo guardò con stupore. Non era abituata a ricevere richieste così semplici. Poi sorrise, sollevò la legna con facilità e la posizionò gentilmente sulle spalle di Tobia.
“Ecco fatto. Ma ricordati, Tobia, di pensare bene prima di invocarmi un’altra volta.”
Tobia annuì, sentendosi un po’ sciocco. “Grazie, Morte. Prometto di stare più attento.”
La Morte scomparve così come era arrivata, lasciando Tobia solo nel bosco. Questa volta, non si sentì più tanto stanco. Camminò lentamente verso casa, con la legna sulle spalle e un pensiero nel cuore: “La vita, anche se faticosa, è un dono prezioso.”
Morale della favola
La storia di Tobia ci insegna che, anche nei momenti di stanchezza o difficoltà, dobbiamo essere grati per la vita che abbiamo. La fatica può sembrare insopportabile a volte, ma ogni giornata ci offre nuove opportunità e speranze. Ricordiamoci sempre di non invocare soluzioni affrettate, perché la vita è più preziosa di quanto pensiamo.
Nota: tratta da una favola di Esopo raccolta nei “I quattro libri di lettura” di Tolstoj.