In cima a un palazzo altissimo, tre amici – Dodo, Diego e Faisel – cercavano disperatamente il loro tablet prezioso. Lo usavano per lavorare a un progetto importantissimo, ma due bambine misteriose lo avevano nascosto dentro un cassetto magico. Quel cassetto non era un semplice mobile, bensì un portale segreto che conduceva a un regno incantato.
Le bambine, Eleonora e la sua inseparabile amica Chanella, sapevano che la fata Carla desiderava quel tablet brillante e prezioso per usarlo nei suoi incantesimi. Così, per proteggerlo, lo avevano nascosto nel portale magico. Ma quando sentirono i passi di Dodo, Diego e Faisel avvicinarsi, saltarono dentro al cassetto magico per nascondersi… lasciando però lo sportello aperto!
“Guarda! Il cassetto è aperto, e dentro c’è una luce strana!” esclamò Diego, avvicinandosi con curiosità.
Faisel allungò una mano e sentì una brezza calda e profumata provenire dall’interno.
“Credo sia un passaggio per un altro mondo,” disse con stupore.
Dodo, senza pensarci due volte, si lanciò dentro, seguito dagli amici. In un attimo, si ritrovarono in una terra incantata, con cieli color pastello e alberi dalle foglie d’oro. Davanti a loro, Eleonora e Chanella correvano verso una radura, dove scintillavano creature magnifiche: erano gli unicorni magici!
“Dobbiamo raggiungerle!” gridò Faisel.
Le due bambine, però, sapevano bene che i tre amici cercavano il tablet e non erano pronte a cederlo. Infatti, la chiave per aprire il cassetto dall’interno era nelle mani di Eleonora, e lei non voleva darla via.
Dodo, Diego e Faisel iniziarono a correre, ma il terreno sotto i loro piedi si trasformò improvvisamente in soffici nuvole che rallentavano i loro movimenti.
“È un incantesimo!” disse Faisel preoccupato.
In quel momento, apparve la fata Carla, fluttuando in aria con le sue ali trasparenti e luminose.
“Vedo che anche voi cercate il tablet,” disse.
“Ma quel tesoro mi appartiene! Con il suo potere posso creare magie straordinarie!”
Eleonora strinse la chiave al petto. “No! Il tablet non è tuo!” protestò.
Carla agitò la mano e una raffica di vento sollevò le bambine da terra. Ma proprio allora, uno degli unicorni – Lele il maestoso destriero bianco con una criniera argentea – si avvicinò galoppando e le afferrò con dolcezza sul dorso, portandole al sicuro.
Dodo ebbe un’idea. “Se vuole il tablet, forse possiamo fare uno scambio!”
Diego annuì. “Sì! Offriamole qualcosa di altrettanto brillante e potente.”
Faisel frugò nelle tasche e tirò fuori un piccolo specchio magico che rifletteva sogni e desideri.
“Ecco, fata Carla, questo è uno specchio fatato. Con esso puoi vedere il futuro e creare incantesimi meravigliosi. Lascia che riportiamo indietro il tablet!”
La fata osservò lo specchio con interesse, poi sorrise.
“Mi sembra uno scambio equo,” disse, prendendolo delicatamente.
Eleonora sospirò di sollievo e porse la chiave a Dodo. “Ecco, ora potete tornare indietro.”
I tre amici afferrarono il tablet, ringraziarono le bambine e corsero verso il cassetto magico, attraversandolo appena in tempo prima che si chiudesse dietro di loro.
Tornati nel palazzo, si guardarono con un sorriso.
“Che avventura incredibile!” esclamò Diego.
“Sì, e grazie alla nostra intelligenza e collaborazione, tutto si è risolto,” disse Faisel.
Morale
Ogni problema ha una soluzione se si usa l’ingegno, si lavora insieme e si trova un compromesso giusto per tutti.
Nota: Fiaba inventata da Rodolfo (5 anni)della scuola dell’infanzia “Il Giardino delle Meraviglie”