Arturob: Il robot della discarica

La fantastica avventura di Alessandro e Arturob, un robot speciale, in un mondo post-apocalittico pieno di speranza e amicizia.

In un tempo lontano, il mondo come lo conosciamo era cambiato per sempre. Le grandi città erano deserte, abbandonate, e l’umanità si era dispersa. In una piccola casetta ai margini di un bosco, viveva Alessandro, un bambino di undici anni, con suo nonno, un abile inventore. La loro casa era semplice, ma il laboratorio del nonno era un luogo magico, pieno di strumenti e strani oggetti meccanici che il nonno creava con amore, come un uccellino di metallo con carica a molla che poteva volare.

Alessandro amava aiutare suo nonno nelle sue invenzioni, ma si sentiva spesso solo. Non c’erano altri bambini con cui giocare, e i giorni sembravano lunghi e silenziosi. “Nonno, vorrei tanto avere un amico con cui giocare,” diceva spesso Alessandro, guardando con tristezza fuori dalla finestra.

Il nonno, che non sopportava di vedere il suo amato nipote triste, non sapeva cosa fare. Ma una mattina, prese Alessandro per mano e insieme si diressero verso una vecchia discarica non lontano da casa. Era un luogo pieno di pezzi di metallo, circuiti rotti e vecchie macchine abbandonate. Il nonno gli disse: “Qui potremmo trovare qualcosa di straordinario.”

Mentre rovistavano tra i rottami, i loro occhi si posarono su una figura insolita. Aveva la forma di un essere umano, ma era fatto di ferro e circuiti. “Nonno, guarda! Sembra un robot!” esclamò Alessandro, entusiasta.

Il nonno osservò attentamente l’oggetto e disse con un sorriso: “Portiamolo a casa. Potrebbe essere il nostro prossimo progetto.”

Con grande fatica, e l’aiuto di una slitta improvvisata, trasportarono il robot al laboratorio e iniziarono a lavorare su di lui. Ogni giorno, Alessandro e suo nonno smontavano e rimontavano pezzi, cercando di capire come farlo funzionare. Dopo settimane di duro lavoro, finalmente accadde qualcosa di straordinario. Il robot si accese, i suoi occhi lampeggiarono e una voce metallica disse: “Ciao.”

Alessandro era al settimo cielo. Avevano dato vita al robot! Decisero di chiamarlo Arturob.

“Benvenuto nella nostra famiglia, Arturob,” disse Alessandro, abbracciandolo con affetto. Arturob imparò presto a parlare, camminare e, soprattutto, a giocare. Diventò il migliore amico di Alessandro, e insieme esploravano il mondo intorno a loro.

Arturob aveva molte abilità speciali. Poteva calcolare rapidamente, leggere libri in pochi secondi e perfino giocare a scacchi. Le serate trascorrevano in allegria, e Alessandro non si sentì più solo.

Quello che Alessandro e suo nonno non sapevano, però, era che riparando Arturob avevano riattivato un vecchio dispositivo di localizzazione di cui era dotato. Dopo qualche settimana, una navicella comparve all’orizzonte. Era una nave tecnologica, diversa da qualsiasi cosa avessero mai visto.

Dalla nave scesero delle persone con abiti strani, che si presentarono come gli abitanti di NewEra, una città tecnologicamente avanzata dove i pochi sopravvissuti stavano ricostruendo la civiltà.

“Abbiamo rintracciato il segnale del nostro automa disperso, Arturob! Vi ringraziamo per averlo riparato. Vi invitiamo a venire con noi a NewEra, dove potrete vivere tra altri esseri umani e contribuire alla rinascita del mondo,” dissero.

Alessandro e suo nonno, pur amando la loro casa, decisero di accettare l’invito. Partirono insieme ad Arturob verso la nuova città. Quando arrivarono a NewEra, rimasero meravigliati dalla tecnologia avanzata e dall’ospitalità della gente. Alessandro trovò altri bambini con cui giocare, e suo nonno ebbe un nuovo laboratorio pieno di strumenti moderni.

La vita a NewEra era diversa, ma Alessandro era felice. Anche se aveva trovato tanti nuovi amici, il suo preferito rimaneva Arturob. Mentre il nonno, con le sue capacità di inventore, aiutò la città nello sviluppo e nella ricostruzione. Con il loro aiuto, NewEra fiorì e divenne un luogo di speranza e rinascita per tutti i suoi abitanti.

Nota: ispirato a storie e film d’animazione come, Wall-e, Il gigante di ferro, Astro Boy e il robot selvaggio.

~Fine~
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Andrea

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Ciao, sono Andrea di Roma, creo siti web dal 2008 e MondoFavole.it è uno dei miei progetti che porto avanti con passione. Ho sempre amato le fiabe e racconti sin da bambino, e ancor di più ora. Spero che il portale possa piacere a grandi e piccini, regalando sorrisi ad ogni famiglia.
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