Il nonno che non si vede – Favola di Italo Calvino

Una povera ragazza coraggiosa cerca la fortuna, trova un palazzo magico, si innamora e diventa regina.

C’erano una volta una mamma e le sue tre figlie. Erano davvero molto povere, tanto che spesso non avevano nemmeno abbastanza da mangiare.

Un giorno, la figlia più grande disse:
“Mamma, sorelle mie, io non ce la faccio più a stare qui senza speranza. Voglio andare in giro per il mondo e cercare un po’ di fortuna.”

E così, con un piccolo fagotto in spalla, partì.

Cammina cammina, arrivò davanti a un bellissimo palazzo. La porta era aperta e lei pensò:
“Magari cercano qualcuno per aiutare in casa. Provo a vedere.”

Entrò e chiamò:
“C’è nessuno?”
Ma nessuno rispondeva.

Così andò in cucina. Trovò una pentola che bolliva sul fuoco, e nella credenza c’erano pane, riso, bottiglie di succo… di tutto!
“Che fame! Mi preparo qualcosa da mangiare.”
Ma mentre parlava, apparvero due mani magiche che apparecchiarono la tavola e le misero davanti un piatto fumante di riso.

“Wow! Grazie, mani misteriose! Allora mangio volentieri.”

Dopo il riso, le mani le portarono un pollo arrosto. Lei lo mangiò tutto.
“Ah, che bontà! Ora mi sento davvero meglio.”

Girando per il palazzo, scoprì camere bellissime, saloni eleganti e un letto enorme con un baldacchino.
“Che letto meraviglioso! Ci dormo proprio volentieri.”
E così passò lì la notte.

La mattina dopo, le mani le portarono un vassoio con la colazione. Bevve il caffè, si vestì e trovò un armadio pieno di abiti da principessa. Si tolse i suoi vestiti logori e si vestì come una vera Regina.

Poi uscì sotto una pergola e si affacciò al balcone. In quel momento, proprio lì sotto, passava un Principe in carrozza. Appena la vide, il Principe si fermò, incantato dalla sua bellezza.

“Bellissima fanciulla, posso sapere chi sei? Mi sono innamorato a prima vista e vorrei sposarla!” disse lui.

Lei rispose:
“Non ho famiglia, vivo qui da sola. Ma se torni domani, ti darò una risposta.”

Il Principe, emozionato, fece un profondo inchino e se ne andò.

La ragazza tornò dentro e parlò al camino:
“Caro signore del palazzo, c’è un Principe che vorrebbe sposarmi. Cosa devo fare?”

Dal camino si sentì una voce:
“Sii benedetta, ragazza! Sei bella e sempre più bella diventerai. Di’ al Principe che hai un vecchio nonno malato, che è contento del matrimonio, purché le nozze siano presto. Vai ora, e ricorda: bella sei, e sempre più bella diventerai.”

Il giorno dopo, il Principe tornò e lei gli disse:
“Non posso farti entrare in casa perché il mio caro nonno è malato. Ma è felice se ci sposiamo presto. Intanto possiamo parlare da questo balcone.”

Così i due chiacchierarono per otto giorni e si innamorarono sempre di più l’un dell’altro.

All’ottavo giorno, la ragazza chiese al nonno del camino:
“Nonno, è passato del tempo. Posso sposarlo?”

Il nonno rispose:
“Sì, sposalo! Ma ricorda: porta via tutto dal palazzo. Non dimenticare niente! Mi raccomando.”

Allora la ragazza disse al Principe di preparare carrozze e cavalli per trasportare tutto. In otto giorni portarono via ogni cosa. L’ultimo giorno, rimase solo una collana d’oro appesa a un chiodo.
“La metterò all’ultimo momento,” pensò.

Il Principe arrivò a prenderla, e lei scese tutta felice. Ma a metà strada si toccò il collo:
“Oh no! Ho dimenticato la mia collana d’oro!”

Il Principe cercò di calmarla:
“Lasciamola lì, te ne farò fare una più bella!”

Ma la ragazza non voleva saperne:
“Devo tornare a prenderla, ci tengo troppo.”

Così tornò da sola al palazzo, salì le scale e andò al camino.
“Nonno, mi perdoni… ho dimenticato la collana.”

La voce del nonno si fece dura:
“Ti avevo detto di non dimenticare niente! E ora guarda cosa succede! Va’ via, brutta barbuta!”

La ragazza si toccò il viso: una barba lunga le era cresciuta in un attimo. Guardandosi allo specchio, scoppiò in lacrime.

Scese dal palazzo e il Principe, vedendola così, si disperò:
“Oh no! E ora come faccio? Avevo detto a mio padre che eri bellissima! Non posso portarti al castello così. Ma ti voglio ancora bene. Ti nasconderò in una casetta nel bosco e verrò a trovarti ogni giorno.”

Così fece. Ma il Re, il padre del Principe, venne a sapere che suo figlio era innamorato di una ragazza con la barba e si arrabbiò molto.

“O la lasci o la farò sparire per sempre!” gli disse.

Il Principe corse dalla ragazza e le spiegò tutto. Lei disse:
“Fammi un favore: portami un vestito nero e un velo, e accompagnami dal nonno. Chiederò a lui.”

Arrivati al palazzo, la ragazza si mise il velo e andò al camino.
“Nonno?”
“Chi è?”
“Sono io, la tua nipote barbuta…”
“Che vuoi?”
“Ti prego, ho capito il mio errore. Non voglio tornare come ero da Regina, ma almeno come il giorno in cui sono arrivata. Ti prego…”

Il nonno chiese:
“Hai con te la collana?”

Lei gliela mostrò:
“Sì, non me ne separo più.”

Il nonno disse:
“Allora mettitela. Bella eri, e più bella diventerai.”

Appena la collana toccò il suo collo, la barba scomparve! La ragazza era ancora più bella di prima.

Corse giù dal Principe, che la guardò incantato:
“Ora sì che posso portarti da mio padre!”

Arrivarono al castello. Il Re, vedendola, si commosse:
“È bellissima! Figlio mio, avevi proprio ragione!”

Fu organizzato un grande matrimonio. La ragazza si affacciò al balcone e tutto il popolo gridava:
“Evviva! Evviva la nuova Regina!”

E vissero felici e contenti.

Morale della storia

Non essere troppo attaccato alle cose materiali. A volte, voler troppo può farci perdere ciò che abbiamo di più bello. Ma se ammetti i tuoi errori e chiedi perdono, puoi sempre ricominciare.

Tratta dalla fiaba originale di Italo Calvino “Il nonno che non si vede (Venezia)”.

~Fine~
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