C’era una volta un addomesticatore di orsi di nome Pietro, che viaggiava con il suo fedele orso, Bruno. Un giorno, si fermò in un’osteria lungo la strada per bere qualcosa. Pietro legò Bruno al palo fuori dal cortile e sparì dentro.
Poco dopo, un cocchiere con due cavalli e una carrozza piena di pane caldo arrivò allo stesso posto. Anche lui entrò nell’osteria, lasciando i cavalli legati alla carrozza.
Bruno, attirato dal delizioso profumo del pane, riuscì a liberarsi e si arrampicò sulla carrozza. Quando i cavalli videro l’orso, si spaventarono e partirono al galoppo.
“Che succede?!” grugnì Bruno, aggrappandosi alle sbarre per non cadere.
I cavalli, terrorizzati, correvano sempre più veloce. Bruno oscillava a destra e a sinistra, cercando di non farsi sbalzare via.
“Fermatevi, cavalli! Io voglio solo il pane!” gridò l’orso, ma il suo ruggito spaventò ancora di più i poveri animali.
Le persone lungo la strada si gettavano di lato per evitare il caos. “Che spettacolo strano!” commentavano, vedendo la carrozza sfrecciare con l’orso a bordo.
Finalmente, i cavalli si fermarono davanti alla scuderia del cocchiere, esausti. La moglie del cocchiere uscì di casa, stupita dal trambusto.
“Cosa succede? Mio marito deve essere davvero ubriaco per arrivare così!” disse.
Quando la porta della carrozza si aprì, invece del marito, ne uscì Bruno, che saltò giù, con del pane che aveva afferrato e corse verso la foresta senza voltarsi.
Da quel giorno, il cocchiere e l’addomesticatore impararono a non lasciare mai gli animali incustoditi.
Morale
Non trascurare le tue responsabilità, o potrebbero sfuggirti di mano… o di zampa!
Nota: tratta da una favola di Tolstoj “L’orso sulla vettura”.