C’era una volta un lupo, che viveva tra le montagne e i boschi. Era stanco e affamato dopo giorni di caccia senza successo. Una sera, seguendo l’odore del cibo, si avvicinò a un piccolo villaggio.
Camminando tra le ombre delle case, sentì uno strillo provenire da una casina. Si fermò ad ascoltare e sentì la voce di una nonnina dire:
“Basta piangere, piccolo! Se non smetti subito, ti darò in pasto al lupo!”
Le orecchie del lupo si drizzarono. “Finalmente un pasto facile!” pensò, e si accucciò vicino alla casa, aspettando pazientemente che gli consegnassero il bambino.
La notte calò, e il villaggio sprofondò nel silenzio. Ma il lupo rimase lì, con gli occhi fissi sulla porta della casina. All’improvviso, udì di nuovo la voce della nonnina:
“Non temere, piccolo mio, non ti darò mai al lupo! E se il lupo viene, lo scacceremo!”
Il lupo alzò la testa, confuso. “Ma come?” pensò, “Prima dice che mi darà il bambino, e ora minaccia di cacciarmi via? Questo villaggio non conosce il valore della parola data.”
Con un sospiro deluso, si alzò e si allontanò, sparendo tra gli alberi.
Morale
La morale di questa favola ci vuole insegnare che bisogna dire la verità anche quando è difficile, e non mantenere le promesse potrebbe far perdere la fiducia nei nostri confronti.
Detti:
- Le parole sono come il vento, le azioni contano davvero.
- È meglio dire il vero con franchezza, che il falso con grazia
Note: ispirata dalla favola di Esopo “Il lupo e la vecchia“.