Il Re e la Magica Penna di Hu – Italo Calvino

Un re cieco, tre figli e una penna magica: solo il più giovane, Giulio, con un flauto rivelerà l'inganno dei fratelli, ereditando il regno.

C’era una volta un Re che, ahimè, aveva perso la vista. I dottori della sua corte provarono ogni rimedio possibile: impacchi di erbe, pozioni misteriose e persino un bagno nel latte di capra, ma niente! Alla fine, un vecchio guaritore disse:

“Maestà, l’unico rimedio è una penna dell’uccello Hu¹! Solo con quella potrete rivedere il mondo!”

Il Re, pieno di speranza, chiamò i suoi tre figli e disse: 

“Figli miei, se davvero mi volete bene, dovete portarmi una penna di Hu! Chi di voi riuscirà nell’impresa, erediterà il mio regno!”

I tre principi partirono. I due fratelli maggiori erano alti e forti, mentre il più piccolo, Giulio, era mingherlino e sempre preso in giro. 

“Tu resterai indietro!” dissero i fratelli ridendo. Ma Giulio insistette e, alla fine, lo portarono con loro.

Camminarono fino a un grande bosco, e quando fece buio si arrampicarono su un albero per dormire. All’alba, Giulio sentì un canto melodioso. 

“Sarà lo Hu!” pensò, scivolò giù dall’albero e si avvicinò al suono. Arrivato vicino a una fonte d’acqua limpida, si chinò per bere e… PUF! Dal cielo cadde una splendida penna dorata! Alzò gli occhi e vide lo Hu volare via.

“L’ho trovata!” gridò tutto felice.

Quando i fratelli lo videro con la penna in mano, diventarono verdi d’invidia. 

“Se torniamo con le mani vuote, nostro padre darà il regno a lui!” sussurrò il maggiore. Così, senza pensarci troppo, lo spinsero in una buca e lo coprirono di terra. Poi, presero la penna e corsero dal Re.

“Padre! Ecco la penna di Hu!” dissero con finti sorrisi.

Il Re la passò sui suoi occhi e, come per magia, tornò a vedere! 

“Meraviglioso! Ma… dov’è Giulio?”

“Eh… purtroppo si è perso nel bosco, padre…” risposero i due con occhi bassi.

Intanto, nel punto in cui Giulio era stato seppellito, dal terreno spuntò una canna magica. Passò di lì un pastorello e, vedendola, pensò: 

“Che bella! Sarà perfetta per fare uno zufolo!” 

Lo tagliò e cominciò a suonarlo. Ma lo zufolo cantava da solo:

 “O buon pastore, suona piano, mi han tradito con inganno! Per la penna di Hu, mi han sepolto a testa in giù!”

Il pastorello spalancò gli occhi. 

“Che storia strana! Devo far sentire questa canzone al Re!”

Così andò al castello e suonò davanti alla corte. Il Re si emozionò. 

“Che dolce melodia! Posso provare?” 

Il pastorello gli porse lo zufolo e, appena il Re lo suonò, sentì: 

“O padre mio che mi vuoi bene, ora conosci le mie pene! I miei fratelli senza cuore, mi han gettato senza pudore!”

Il Re si alzò di scatto. “Cos’è questa storia?! Regina, prova tu!”

La Regina suonò lo zufolo e sentì la stessa canzone. Poi lo diede ai figli. Il mezzano tremava e fece cadere lo zufolo a terra. 

“Suona tu!” disse al maggiore.

“Sciocchezze! È solo uno zufolo!” borbottò il maggiore. 

Ma quando lo suonò, lo zufolo cantò: 

“O fratello senza cuore, sei stato tu a farmi cadere!f Mi hai tradito con inganno, per la penna d’oro, mi hai coperto di fango!”

Il Re capì tutto e si disperò: 

“Oh figli crudeli! Avete fatto questo a vostro fratello per avidità!”

Ma ecco che all’improvviso la canna si illuminò e… PUF! Giulio ricomparve, sano e salvo!

“Giulio! Sei vivo!” gridò il Re, stringendolo forte. “Mio caro figlio, eri tu dentro lo zufolo?”

Giulio annuì. “Era l’unico modo per raccontarti la verità.”

Il Re, furioso con gli altri due figli, li mandò in esilio e nominò Giulio suo erede. Il pastorello, per il suo aiuto, divenne il consigliere reale.

Da quel giorno, nel regno regnarono la giustizia e la bontà, e il Re e Giulio suonarono insieme lo zufolo… ma solo per allegria!

Morale

 La verità trova sempre un modo per venire a galla e chi è onesto vince sempre alla fine!

Nota: dalla favola originale di Italo Calvino “La penna di hu” (Provincia di Caltanissetta)

¹ Hu: probabilmente è “un’espressione onomatopeica con la quale si indica il pavone” (Cocchiara)

~Fine~
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Manu

Manu

Ciao sono Manuela e sono un insegnante di scuola materna. Leggere per me è un divertimento oltre che un modo per rilassarmi, sopratutto mi diverte drammatizzare le letture ai miei alunni cambiando talvolta le trame e i finali, o inventando storie per divertirli e appassionarli alla lettura, coinvolgendoli anche nella creazione. Amo viaggiare e tutto ciò che è musica.

-Fai bei sogni. Anzi, fateli insieme. Insieme valgono di più.-
(Massimo Gramellini)

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