C’era una volta un vecchio contadino di nome Antonio. Aveva tre figli: Patrizia, Stella e Domenico. Antonio era famoso per le sue vigne rigogliose e il suo vino pregiato, e desiderava che i suoi figli imparassero a prendersene cura.
Un giorno, sentendosi vicino alla fine della sua vita, Antonio li chiamò al suo capezzale.
“Figli miei,” disse con voce stanca ma decisa, “in una delle mie vigne è nascosto un tesoro. Quando non ci sarò più, cercatelo con impegno.”
Patrizia, curiosa, chiese: “Che tipo di tesoro, papà?”
“Scopritelo voi,” rispose Antonio con un sorriso enigmatico.
Dopo la sua morte, i tre fratelli presero zappe, aratri e vanghe e iniziarono a lavorare nella vigna.
“Scaverò in profondità,” disse Domenico, “il tesoro deve essere sottoterra!”
“Io controllerò vicino alle radici,” suggerì Stella.
“Copriamo ogni angolo,” aggiunse Patrizia.
Lavorarono per settimane, senza mai trovare monete d’oro o gioielli. Alla fine, esausti, si fermarono.
“Papà si è sbagliato,” sospirò Stella
“Abbiamo lavorato tanto per nulla,” aggiunse Domenico.
Ma Patrizia osservò le vigne e notò qualcosa di straordinario. “Guardate!” esclamò. “Le viti sono più forti e piene di grappoli!”
Quell’anno, la vendemmia fu la più abbondante che avessero mai visto. Il vino che produssero li rese ricchi.
Domenico sorrise. “Forse papà non parlava di oro.”
“Il vero tesoro è il frutto del nostro lavoro,” disse Patrizia.
“E ora sappiamo come prenderci cura della terra,” concluse Stella.
Morale
Il vero tesoro non è quello che trovi, ma ciò che costruisci con impegno e dedizione.
Nota: tratta dalla favola originale “Il contadino e i suoi figli” di Esopo.