I tre cani – Fiaba di Italo Calvino

Fiaba per bambini ricca di avventura, lealtà e magia: la storia di un giovane, tre cani speciali e un finale sorprendente.

C’era una volta un vecchio contadino che viveva in un piccolo villaggio con i suoi due figli, Ivano e Ramona. Erano molto poveri e l’unica loro ricchezza erano tre pecore che pascolavano dietro casa. Quando il vecchio si sentì ormai vicino alla fine, chiamò i figli al suo capezzale e disse loro:

“Figli miei, non ho grandi ricchezze da lasciarvi, ma queste tre pecore vi basteranno se vivrete in armonia. Aiutatevi a vicenda, e non patirete la fame.”

Dopo la morte del padre, i due fratelli fecero del loro meglio per mantenere le promesse. Ivano portava le pecore al pascolo nei boschi, mentre la sorella filava la lana e preparava da mangiare.

Un giorno, mentre Ivano era nel bosco, si avvicinò un uomo incappucciato dall’aspetto curioso, con tre cani al seguito.

“Buongiorno, bambino,” disse l’uomo. “Hai delle belle pecore!”
“Buongiorno a lei,” rispose il ragazzo. “E lei ha dei bei cani.”

Il misterioso uomo gli propose uno scambio: una pecora in cambio di uno dei suoi cani. All’inizio Ivano era titubante, ma l’uomo insistette, dicendo che un cane avrebbe protetto le pecore dai lupi. Alla fine, Ivano cedette e scambiò una pecora per un cane di nome Spezzaferro.

Quando tornò a casa, Ramona si accorse subito che mancava una pecora e si arrabbiò moltissimo:

“Che ne facciamo di un cane? Se domani non mi riporti tutte le pecore, saranno guai per te!”

Il giorno dopo, Ivano tornò nel bosco e incontrò di nuovo l’uomo col cappuccio, che stavolta gli propose un secondo scambio:

“La mia pecora si sente molto sola, mi daresti un’altra pecora in cambio di un altro cane, chiamato Schiantacatene?”

Anche stavolta il ragazzo accettò e, tornando a casa, quando la sorella si accorse che aveva dato via una seconda pecorella, si arrabbio così tanto che mandò Ivano a letto senza cena.

Infine, il terzo giorno, l’uomo misterioso convinse il ragazzo a dare via l’ultima pecora per un terzo cane, Spaccamuro.

Ivano si era così affezionato ai due cani, che non resistette ad accettare per avere anche il terzo.

Quando Ivano tornò a casa con tre cani ma senza più pecore, la sorella si infuriò tanto che il ragazzo decise di andarsene di casa.

“Non posso più stare qui,” pensò. “Girare il mondo con i miei tre cani sarà meglio che subire le sue urla.”

L’avventura del palazzo magico

Cammina e cammina, Ivano si trovò in un fitto bosco. Si fece notte, cominciò a piovere, e lui era stanco e affamato. Alla fine vide un grande palazzo illuminato circondato da grandi mura. Bussò alla porta, ma nessuno rispose. “Spaccamuro, aiutami tu!” ordinò. Il cane con un paio di zampate abbatté il muro. Dentro trovarono un cancello di ferro. “Spezzaferro, tocca a te!” Il cane spezzò il cancello con un morso. Infine, davanti alla porta chiusa, chiamò Schiantacatene, che ruppe i catenacci.

Entrarono nel palazzo, ma non c’era anima viva. Trovarono un camino acceso, una tavola imbandita, dei letti per dormire e perfino delle ciotole per tre cani. Decisero di rimanere e approfittare di quel bendidio. I giorni passarono e ogni cosa si faceva da sola: il cibo appariva, le sale si pulivano, e tutto sembrava magico.

Il Drago del palazzo

Ivano iniziò a sentire la mancanza della sorella e decise di andarla a prendere per condividere quella vita agiata. Quando la riportò al palazzo, la sorella sembrò felice, ma proprio non riusciva a sopportare i tre cani e continuava a lamentarsi.

Un giorno, mentre Ivano era a caccia con i suoi cani, colse una melarancia in giardino, ma dal nulla apparve un Drago. La creatura minacciò di mangiarla, poiché quello era il suo palazzo. Ma Ramona lo convinse che era colpa del fratello e avrebbe dovuto mangiare lui.

Il Drago allora risposte: “Non posso mangiare tuo fratello perché ci sono tre cani a proteggerlo!”

Allora Ramona promise di legare i cani lontano dal palazzo e poi condurre il fratello nel giardino.

Quando Ivano tornò, lei lo convinse a legare i cani mentre mangiavano, e poi lo mandò a cogliere la melarancia. Appena ci provò, il Drago balzò fuori, ma Ivano fece un fischio richiamando i suoi cani. Spezzaferro ruppe le catene, Schiantacatene abbatté i cancelli, e Spaccamuro distrusse il muro. I tre cani sbranarono il Drago e salvarono Ivano.

Furioso per il tradimento della sorella, Ivano decise di andarsene via lasciando il palazzo alla sorella, perché in cuor suo le voleva comunque bene:

“Non voglio più avere nulla a che fare con te!”

Il matrimonio e la magia dei cani

Ivano riprese il suo viaggio verso terre lontane e arrivò in un regno dove un Drago minacciava la figlia del Re. Offrì il suo aiuto, e con i suoi tre cani sconfisse velocemente il Drago. Il Re, riconoscente, gli concesse la mano della figlia, e si celebrò un grande matrimonio.

Durante il banchetto, Ivano decise di invitare anche sua sorella, sperando di dimenticare il passato. Ma Ramona, ancora piena di rancore, escogitò un piano terribile. Nascose una sega affilata nel letto del fratello che si ferì mortalmente.

Schiantacatene e Spaccamuro rimasero a guardia del padrone, mentre Spezzaferro si allontanò per un giorno, per poi tornare con unguento magico trovato chissà dove, che guarì Ivano. I tre cani però da quel giorno sparirono e non fecero più ritorno. Nel frattempo Il Re scoprì in seguito il tradimento della sorella Ramona e la fece rinchiudere per sempre nelle celle del castello.

Il ritorno dei cani

lvano, ormai Re, visse felice con la sua sposa, ma con un senso di tristezza per l’abbandono dei suoi fidati cani, finché un messaggero non annunciò che tre grandi sovrani venuti a fargli visita. Erano un Imperatore e due Re, che gli rivelarono di essere Spezzaferro, Schiantacatene e Spaccamuro trasformati un tempo in cani da un potente incantesimo di un mago, e finché un contadino non fosse salito al trono, non potevano rompere la maledizione.

“Ci hai liberati e resi ciò che eravamo,” gli dissero. “Ora saremo per sempre tuoi amici e alleati.”

Si salutarono con gioia, e il giovane Re visse felice e rispettato, con la certezza di avere tre fedeli amici pronti ad aiutarlo in ogni momento.

Nota: ispirata alla fiaba italiana “I tre cani” di italo Calvino.

~Fine~
Copyright © MondoFavole.it - Riproduzione riservata - Tutte le fiabe e favole sono originali o classici riscritti per mondofavole.it, è vietata la riproduzione senza il consenso del suo autore

Ti è piaciuto questo testo?

Clicca sulle stelle per votare!

Media voto 4.3 / 5. Voti: 3

Nessun voto ancora

Ti è piaciuto questa testo?

Supportaci con un click!

MondoFavole

MondoFavole

"Le fiabe non sono solo storie per bambini, ma anche un modo per gli adulti di ritrovare la propria parte più fanciullesca e di riscoprire la bellezza della vita."

Articoli: 124

Lascia una Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *