C’era una volta una ragazza di nome Nina, che viveva felice con sua madre e suo padre, un uomo gentile e benestante. Un brutto giorno, però, la mamma si ammalò gravemente, e Nina le rimase accanto fino alla fine. Prima di andarsene, la mamma le sussurrò dolcemente:
“Nina, promettimi che non sarai triste. Io ti guarderò sempre da lassù. Sii sempre buona e gentile, e la vita ti sorriderà.”
Nina mantenne la promessa e, ogni giorno, portava fiori sulla tomba della madre.
Dopo qualche tempo, il padre di Nina si risposò con una donna che aveva due figlie, Lucilla e Camilla. All’inizio, Nina era contenta: pensava che avrebbe avuto due nuove sorelle. Ma si accorse presto che la matrigna e le sorellastre erano tutt’altro che gentili. La trattavano come una domestica, obbligandola a lavorare tutto il giorno e a dormire vicino al camino. Così, piena di cenere sui vestiti e sul viso, iniziarono a chiamarla “Cenerentola”, ridendole alle spalle.
La matrigna e le sorellastre erano sempre vestite di tutto punto, guardando Cenerentola dall’alto in basso.
“Ma che cosa vuole qui, questa servetta?” dicevano con sarcasmo.
La povera Cenerentola doveva pulire, cucinare e persino raccogliere fagioli e lenticchie che le sorellastre gettavano nella cenere solo per darle fastidio.
Un giorno, il padre partì per un viaggio e chiese a ciascuna cosa volesse come regalo. Lucilla chiese vestiti alla moda, Camilla perle e gioielli, mentre Cenerentola chiese solo un piccolo ramoscello.
Al suo ritorno, il padre portò a tutte i regali richiesti e a Cenerentola il suo ramoscello. Lei lo piantò vicino alla tomba della madre e lo annaffiò con le sue lacrime. Il ramoscello crebbe rigoglioso, diventando un alberello rigoglioso e presto un uccellino bianco si posò sui suoi rami. Ogni volta che Cenerentola aveva bisogno di qualcosa, l’uccellino era lì ad aiutarla.
Nel castello vicino intanto, il re decise di organizzare un gran ballo per trovare una sposa al principe, e tutte le ragazze del regno furono invitate. Lucilla e Camilla erano emozionatissime e si prepararono con grande cura. Cenerentola chiese alla matrigna se poteva andare anche lei, ma questa ridendo le disse:
“Ma davvero pensi di poter andare? Con quegli stracci e tutta la cenere addosso? Scendi in cucina e smettila di sognare!”
Triste, la ragazza si avvicinò al suo albero e sussurrò:
“Alberello, per favore, donami qualcosa di bello!”
E l’uccellino le lasciò cadere un abito scintillante e delle scarpe leggere come piume. Cenerentola si vestì e andò al palazzo. Quando arrivò, tutti rimasero incantati dalla sua bellezza, e persino le sorellastre non la riconobbero. Il principe la invitò a ballare e non la lasciò per tutta la serata. Ma, allo scoccare della mezzanotte, Cenerentola scappò via prima che il principe potesse sapere chi fosse.
La sera dopo, Cenerentola si presentò di nuovo al ballo, vestita ancora più splendente grazie all’aiuto del suo amico uccellino. Ballò di nuovo con il principe, ma sparì prima della mezzanotte.
La terza sera, il principe decise di tendere una trappola: fece spargere della pece sulle scale del palazzo. Così, mentre Cenerentola scappava, una delle sue scarpette rimase attaccata al gradino. Il principe raccolse la scarpetta, deciso a trovare la ragazza misteriosa che la calzava perfettamente.
Il giorno dopo, il principe girò il regno alla ricerca della ragazza. Provò la scarpetta a tutte le ragazze, ma nessuna riusciva a indossarla. Alla fine arrivò a casa di Cenerentola. Le sorellastre cercarono di infilarsela, ma niente da fare. Quando il principe chiese se ci fosse un’altra ragazza in casa, la matrigna rispose con disprezzo:
“Solo una serva in cucina.”
Il principe volle vederla, e così chiamarono Cenerentola.
Appena si sedette e provò la scarpetta, il principe riconobbe subito la ragazza del ballo e la dichiarò sua sposa. Le sorellastre, vedendo come erano andate le cose, provarono a chiederle perdono, sperando di poter vivere nella sua felicità, ma Cenerentola, ormai felice e libera da quella vita ingiusta, partì con il principe verso una nuova vita, lontana dalle cattiverie della matrigna e delle sorellastre.
Nota: Favola tratta dalla seconda versione dei Fratelli Grimm del 1819.
La storia di Cenerentola, ben più antica di quanto si pensi, affonda le sue radici nell’Antico Egitto. Presenta oltre 300 versioni diverse, ognuna con caratteristiche e ambientazioni uniche, dalle antiche civiltà alle culture moderne. Tra gli autori troviamo Giambattista Basile, Charles Perrault, i Fratelli Grimm e la versione d’animazione più famosa di Walt Disney