C’era una volta un cavallo timido e pauroso di color marrone, si chiamava Tronky; viveva nella stalla di una tranquilla fattoria insieme a un gentile contadino.
In una splendida giornata di sole il contadino disse al cavallo:
“Tronky, guarda che bella giornata! Andiamo a fare una passeggiata.”
Tronky sbuffò piano e un po’ incerto disse: “Sicuro che sia una buona idea? Potrebbe essere pericoloso!”
“Non preoccuparti, sono qui con te,” rispose il contadino sorridendo.
Mentre percorrevano un sentiero nella foresta, sentirono un fruscio tra i cespugli. All’improvviso, un leone apparve davanti a loro. Tronky spalancò gli occhi, terrorizzato, e nitrì così forte che il leone balzò indietro.
“Ma che razza di creatura sei?” esclamò il leone, prima di scappare via di corsa.
“Ha avuto più paura di me!?” disse Tronky, sorpreso, mentre il contadino scoppiò a ridere.
“Vedi, Tronky? A volte anche i più forti si spaventano!”
Proseguendo, incontrarono una zebra che si fermò e li salutò con un elegante inchino.
“Salve, amici!” disse la zebra con un sorriso. “Che bel cavallo hai, contadino!”
Tronky abbassò timidamente la testa. “Grazie… ma non credo di essere speciale.”
“Ogni creatura è speciale a modo suo,” rispose la zebra, continuando per la sua strada.
Più avanti, videro una tigre sdraiata nel prato, intenta a masticare pigramente dell’erba.
“Una tigre!” esclamò Tronky, pronto a fuggire.
“Non scappare,” lo rassicurò il contadino. “Guarda, non è pericolosa, è vegetariana!”
“Buongiorno,” disse la tigre con voce calma. “Non preoccuparti, mangio solo finocchietti e ravanelli. La carne è troppo faticosa da masticare.”
Tronky tirò un sospiro di sollievo. “Non tutte le tigri sono come immaginavo,” disse con una nuova consapevolezza.
Infine, si fermarono accanto a un grande albero, solitario e senza foglie, che piangeva tristemente.
“Perché piangi, amico albero?” chiese il contadino.
“Ho perso tutte le mie foglie,” rispose l’albero con voce tremante. “Ora sono solo.”
Tronky si avvicinò con delicatezza. “Non sei solo,” disse. “Le tue foglie torneranno in primavera. Nel frattempo, noi siamo qui con te.” E detto ciò Tronky strofinò il suo muso contro il tronco, mentre il contadino lo abbracciò.
L’albero smise di piangere e rispose: “Grazie, mi avete donato il vostro affetto e io non mi sento più solo.”
Dopo la lunga passeggiata, Tronky e il contadino tornarono a casa.
Quando Tronky tornò nella sua stalla, si sdraiò sulla morbida paglia e pensò a tutto quello che era successo quel giorno. Si sentiva diverso, più forte e meno spaventato.
“Ho capito che il mondo non è poi così pauroso,” disse Tronky al contadino. “E oggi ho fatto anche qualcosa di bello: ho aiutato un albero triste!”
“Sì, Tronky,” rispose il contadino con un sorriso. “Sei stato molto coraggioso. Il coraggio non significa non avere paura, ma affrontarla e fare comunque del bene.”
Tronky chiuse gli occhi felice. Non era più solo un cavallo timido: era Tronky, il cavallo che aveva imparato a essere coraggioso e gentile.
Morale
Anche quando abbiamo paura, possiamo scoprire di essere coraggiosi. E aiutare gli altri rende il cuore più felice e forte!
Nota: Favola inventata da Rachele(4 anni), dalla sua passione per i cavalli e la voglia di raccontare una storia tutta sua ❤️ (alunna scuola infanzia “Il Giardino delle Meraviglie”)