C’era una volta un Re che aveva quattro animali speciali: una capra, un agnello, un montone e un manzo. Tra tutti, il suo preferito era il manzo, e voleva che fossero accuditi da una persona di grande fiducia. Così scelse un contadino che tutti chiamavano Massaro Verità, perché in vita sua non aveva mai detto una bugia.
Il Re lo chiamò e gli disse: “Massaro Verità, ti affido questi animali. Ogni sabato dovrai venire da me e dirmi come stanno.”
“Sì, Maestà, farò come dite!” rispose il contadino.
Ogni sabato, Massaro Verità andava al palazzo e raccontava al Re: “Buongiorno, Maestà! La capra è bianca e furbetta, l’agnello è bianco e dolce, il montone è grasso e pigro, e il manzo è sano e forte!”
Il Re si fidava ciecamente di lui. Ma un giorno, un ministro geloso del contadino disse al Re:
“Maestà, siete sicuro che Massaro Verità non dirà mai una bugia? Scommettiamo che sabato prossimo lo farà?”
“Se lui mi mente, perderò la mia corona!” esclamò il Re.
Il ministro accettò la sfida e chiese aiuto a sua moglie, che era molto astuta.
“Lascia fare a me!” disse la donna.
Si vestì con i suoi abiti più belli, mise in fronte una stella di diamanti e si recò da Massaro Verità, che pascolava gli animali.
“Buongiorno, Massaro!” disse con voce dolce.
“Potete farmi un favore?”
“Ditemi, nobile signora!” rispose il contadino.
“Aspetto un bambino e ho una gran voglia di fegato di manzo arrosto. Se non lo mangio, mi sentirò molto male!”
Massaro Verità scosse la testa.
“Mi dispiace, ma il manzo appartiene al Re. Non posso!”
La donna iniziò a piangere e a lamentarsi:
“Oh, vi prego! Il Re non lo saprà mai, ditegli che il manzo è caduto giù dalla montagna!”
Massaro Verità si sentiva in colpa. Alla fine, impietosito, uccise il manzo e diede il fegato alla donna, che lo mangiò con gusto e se ne andò via sorridendo.
Appena la donna partì, il contadino si rese conto del guaio in cui si era cacciato.
“Oh no! E ora cosa dirò al Re? Non posso mentire!”
Passò la notte sveglio, cercando una risposta. Provò a ripetere la conversazione con un bastone, facendo finta che fosse il Re. Provò a dire che il manzo era caduto, poi che era stato rubato, ma ogni volta si bloccava.
“No, non posso mentire!”
Il sabato mattina si incamminò verso il palazzo, sempre ripetendo tra sé e sé cosa avrebbe detto. Alla fine, trovò la risposta giusta!
Arrivato davanti al Re, si tolse il cappello e disse:
“Buongiorno, Maestà! La capra è bianca e furbetta, l’agnello è bianco e dolce, il montone è grasso e pigro…”
Il Re lo guardò serio: “E il manzo?”
Massaro Verità prese un bel respiro e rispose:
“Maestà, vi dirò la verità: venne una dama bellissima, con una stella in fronte, e mi chiese il fegato del manzo. Io mi intenerii e per amore delle sue parole, lo sacrificai.”
Il Re, seppur dispiaciuto per il manzo, sorrise:
“Hai detto la verità! E io ho vinto la scommessa!”
E invece del castigo, gli donò un sacco di monete d’oro. Il ministro, invece, fu punito per la sua invidia.
Morale
dire la verità è sempre la scelta migliore, anche quando sembra difficile!
Nota: ispirata alla fiaba originale di Italo Calvino ” Massaro Verità” (Catania)