C’era una volta una scimmia di nome Berta che viveva nella foresta. Un giorno, mentre saltellava tra gli alberi, vide una grande cesta piena di piselli freschi.
“Questi sono deliziosi!” pensò, e con le sue piccole mani cominciò a prenderne tanti quanti ne poteva tenere insieme.
Berta camminava felice quando, improvvisamente, uno dei piselli le scivolò dalle mani e rotolò via.
“Oh no!” esclamò, preoccupata. Si chinò per raccoglierlo, ma mentre si piegava, ne fece cadere altri venti.
“Accidenti!” urlò, cercando di raccoglierli velocemente. Ma più si affrettava, più piselli le cadevano.
“Devo prenderli tutti!” gridò Berta, e si precipitò a raccogliere i piselli sparsi sul terreno.
Ma, proprio mentre tentava di riprenderli, altri piselli sfuggirono dalle sue mani e finirono nel fango. Alla fine, Berta, arrabbiata e senza più nulla, si fermò.
“Non ce la faccio più!” disse, gettando via tutti i piselli rimasti.
Delusa, Berta scappò nel bosco. Poi si fermò e si guardò le mani vuote.
“Cosa ho fatto?” pensò. “Avevo tanti piselli e ora non ne ho nessuno.”
Così, si calmò, e capì che a volte è meglio accontentarsi di ciò che si ha, senza cercare di afferrare troppe cose in una volta.
Morale
La morale di questa favola ci vuole insegnare che: chi vuole troppo, spesso perde ciò che ha. Accontentarsi di quello che si possiede è la vera felicità.
Detti: chi si accontenta gode; chi troppo vuole, nulla stringe.
Nota: tratta dalla favola di Esopo e Tolstoj “La scimmia e i piselli”.