C’era una volta, ai tempi che nessuno ricorda, un povero pescatore con tre figlie. La più giovane delle sorelle, gentile e coraggiosa, accettò di sposare un uomo misterioso che usciva solo di notte, mentre le altre due lo rifiutarono per paura.
Dopo le nozze, lo sposo rivelò il suo segreto: era vittima di un incantesimo che lo trasformava in una tartaruga di giorno e solo di notte tornava uomo. L’unico modo per spezzare la maledizione era compiere il giro del mondo come tartaruga di giorno e uomo di notte, mentre sua moglie avrebbe dovuto rimanere fedele e affrontare ogni difficoltà. La sposa accettò con determinazione.
Prima di partire, il marito le donò un anello con un diamante magico, dicendole:
“Questo anello ti aiuterà nei momenti difficili, se lo userai sempre per il bene.”
Il giorno dopo, il marito si trasformò in tartaruga e partì lentamente per il suo viaggio.
La sposa e le prove del diamante
La giovane sposa si trasferì in città alla ricerca di lavoro. Un giorno incontrò una madre disperata perché il suo bambino piangeva senza sosta.
“Lasciatelo a me,” disse la sposa. “Per la virtù del diamante, che il bambino rida, balli e salti!”
Immediatamente il piccolo smise di piangere e iniziò a ridere e ballare di gioia.
Poi trovò lavoro in una panetteria e usò il potere del diamante per attirare tanti clienti.
“Per la virtù del diamante, che il mio pane sia il più venduto della città”
La bottega divenne la più famosa della città! Ma la bellezza della giovane sposa attirò anche tre uomini ricchi e malintenzionati, che cercarono di approfittarsi di lei offrendole denaro.
Il primo le propose:
“Se mi lasci passare una notte con te, ti darò mille monete d’oro.”
Il secondo, non volendo essere superato, aggiunse:
“Io te ne darò duemila!”
Il terzo alzò ancora di più l’offerta:
“Io ti offro tremila monete!”
La sposa, saggia e astuta, accettò i tremila del terzo uomo. Quella sera, lo fece entrare di nascosto nella panetteria.
“Prima di tutto, però,” gli disse con un sorriso, “potresti aiutarmi a impastare il pane, così domani i clienti lo troveranno pronto?”
L’uomo accettò, pensando che sarebbe stato veloce. Ma non appena iniziò a impastare, il potere del diamante lo bloccò: le sue mani restarono incollate alla pasta! Per tutta la notte, continuò a impastare senza poter smettere, mentre la sposa lo guardava divertita. Solo al mattino si liberò. Esausto e pieno di vergogna, se ne andò senza dire una parola.
La sera successiva fu il turno del secondo uomo, quello delle duemila monete. Entrò nella panetteria pensando di avere più fortuna.
“Prima di iniziare,” gli disse la sposa, “potresti soffiare un momento sul fuoco? Sta per spegnersi.”
L’uomo si chinò per soffiare, ma il diamante fece il suo incantesimo: non riuscì più a smettere! Soffiò, soffiò e soffiò, finché le guance non gli si gonfiarono come palloncini. Passò tutta la notte così e, all’alba, se ne andò arrabbiato e umiliato.
Infine, arrivò il turno del primo uomo, quello che aveva offerto mille monete.
“Vieni pure,” gli disse la sposa, “ma prima potresti chiudere la porta?” Non voglio che entri qualcuno.
L’uomo, sicuro di sé, andò a chiudere la porta, ma il potere del diamante la faceva riaprire ogni volta. Passò tutta la notte a chiuderla e riaprirla, finché, esausto, non se ne andò al mattino, anche lui pieno di rabbia.
L’arrivo degli Sbirri
I tre uomini, offesi e pieni di vergogna, andarono a denunciarla alle autorità, raccontando che la sposa era una strega e li aveva ingannati. Le guardie decisero di arrestarla, ma a quel tempo, per catturare una donna, si usavano le donne-sbirro.
Quattro donne-sbirro furono mandate alla panetteria per prenderla. Quando arrivarono, la sposa, con calma, usò il suo anello magico:
“Per la virtù del diamante, che queste donne si mettano a litigare e a tirarsi schiaffi!”
E così accadde: le quattro guardie iniziarono a litigare furiosamente, dandosi manrovesci a vicenda, finché non si ritrovarono con il viso gonfio e dolorante. Incapaci di arrestarla, se ne andarono.
Allora le autorità mandarono quattro uomini-sbirro per risolvere la situazione. Ma la sposa era pronta anche per loro.
“Per la virtù del diamante,” disse, “che questi uomini giochino a saltare alla *cavallina!“
E in un attimo, uno si chinò, un altro saltò sopra di lui, e gli altri due fecero lo stesso. Continuarono così, saltando uno sopra l’altro senza sosta, mentre la sposa li guardava ridendo.
Il Ritorno della Tartaruga
Proprio in quel momento, con il suo passo lento e deciso, tornò la tartaruga. Era il marito, che aveva concluso il suo lungo viaggio. Ritrovò la moglie fedele e coraggiosa, e l’incantesimo si spezzò: tornò ad essere uomo per sempre. I due vissero felici e contenti, con l’anello come simbolo del loro amore e della loro forza.
Morale della Fiaba
Questa storia ci insegna che il coraggio, la fedeltà e la bontà d’animo possono superare ogni ostacolo. Aiutare gli altri con gentilezza e usare i propri doni per il bene rende il mondo un posto migliore, proprio come ha fatto la sposa con il suo diamante magico.
Nota: tratta dalla fiaba originale di Italo Calvino “L’uomo che usciva solo di notte” (Riviera ligure di ponente).
*Gioco della cavallina: una persona, restando ferma con le mani poggiate alle ginocchia e la testa in giù farà da appoggio, attendendo i compagni che, eseguita una breve corsa, poggiano le mani sulla schiena per darsi lo slancio, scavalcano con un salto a gambe divaricate la persona che fa da appoggio.