Il serpente d’acqua – racconto di Tolstoj

Marietta promette al serpente d'acqua di sposarlo in cambio della restituzione dei suoi vestiti, un giorno tornerà per portarla nel suo regno

C’era una volta una giovane ragazza di nome Marietta che viveva in un piccolo villaggio vicino a un grande fiume. Marietta era gentile, vivace e molto amata da sua madre e dalle sue amiche. La madre di Marietta la proteggeva sempre, perché sapeva che il fiume, pur bello e scintillante, nascondeva molti segreti misteriosi.

Un giorno d’estate, Marietta e le sue amiche decisero di andare a rinfrescarsi nelle acque del fiume. Arrivarono sulla riva ridendo e chiacchierando, e si tolsero le loro camicie lasciandole sul prato. Saltarono nell’acqua e cominciarono a giocare, spruzzandosi e ridendo a crepapelle.

Ma mentre le ragazze si godevano il bagno, qualcosa accadde sulla riva. Una grossa lucertola d’acqua emerse lentamente dal fiume. Strisciò fino alla camicia di Marietta, si arrotolò come una palla e vi si sdraiò sopra.

Quando le ragazze uscirono dall’acqua, si rivestirono in fretta. Ma Marietta si fermò di colpo:

“Oh no! Sulla mia camicia c’è qualcosa!”

Le amiche si spaventarono e corsero a casa, mentre Marietta rimase lì, armata solo di un bastoncino. Si fece coraggio e gridò: “Vai via!”

La creatura alzò la testa lentamente. Ma non era più una semplice lucertola: era un serpente d’acqua. Sibilò dolcemente e disse con voce umana:

“Marietta, Marietta, prometti di sposarmi.”

Marietta sgranò gli occhi incredula e rispose, spaventata:
“Prima rendimi la mia camicia, poi… poi farò tutto quello che vuoi!”

“Mi prenderai per marito?” Insistette il serpente.

Marietta, tremante, annuì: “Sì, ti sposerò. Prometto”

Il serpente sibilò contento, lasciò la camicia e scomparve tra le onde. Marietta corse a casa, ancora senza fiato. Quando raccontò tutto a sua madre, la donna scoppiò a ridere:

“Avrai sognato, figlia mia. I serpenti non parlano, e di certo non si sposano!”

Una visita inaspettata

Passò una settimana tranquilla, ma una mattina qualcosa scosse il villaggio. Una lunga fila di serpenti strisciava silenziosa verso casa di Marietta. Quando la ragazza li vide arrivare, corse dalla madre:

“Mamma! I serpenti! Sono venuti a prendermi!”

La madre, che non le aveva creduto, si affacciò alla finestra e rimase pietrificata. Chiuse subito porte e finestre, ma i serpenti non si fermarono. Si avvinghiarono tra loro, formando una palla enorme e, con un balzo, urtarono la finestra rompendola.

Marietta si nascose dietro la stufa, ma i serpenti la trovarono. La presero delicatamente e, strisciando, la portarono verso il fiume. La madre li inseguì disperata, ma non riuscì a fermarli.

I serpenti entrarono nell’acqua, portando Marietta con loro, e la madre, in lacrime, credette di averla persa per sempre.

Il ritorno di Marietta

Passarono molti anni. Un giorno, la madre di Marietta era seduta alla finestra quando, con grande sorpresa, vide sua figlia camminare lungo la strada. Marietta teneva per mano un bambino e tra le braccia una bambina.

“Marietta! Sei tu?” gridò la madre, correndo ad abbracciarla.
“Sì, mamma!” rispose Marietta sorridendo.

La madre le chiese dove fosse stata tutto quel tempo e di chi fossero quei bambini. Marietta spiegò:

“Vivo nel regno delle acque, il serpente d’acqua mi ha sposata. Questi sono i nostri figli. È un posto bellissimo, mamma: si vive meglio che sulla terra!”

La madre pianse di gioia e disse: “Figlia mia, resta con me, ti prego!”

Marietta scosse la testa: “Non posso, mamma. Ho promesso a mio marito che sarei tornata.”

“E come farai a tornare?” chiese la madre.

“Basterà andare al fiume e chiamare – Jo! Jo! Esci dall’acqua, vieni qui! – Lui verrà a prendermi.”

La madre annuì, ma in cuor suo aveva un piano.

L’inganno della madre

Quella notte, mentre Marietta dormiva, la madre prese una scure e si recò al fiume. Con voce ferma gridò:

“Jo! Jo! Esci dall’acqua, vieni qui!”

Il serpente d’acqua emerse lentamente. Non appena si avvicinò alla riva, la madre alzò la scure e con un colpo secco gli tagliò la testa. L’acqua si tinse di rosso.

La madre tornò a casa soddisfatta, ma la mattina dopo, Marietta si svegliò e disse: “Mamma, devo tornare dal mio marito serpente “

Marietta si incamminò con i suoi figli verso il fiume. Quando chiamò: “Jo! Jo! Esci, vieni da me!”

Non accadde nulla. Guardando il fiume, Marietta vide solo l’acqua rossa e la testa del serpente che galleggiava. Capì cosa era successo e, con le lacrime agli occhi, baciò i suoi bambini:

“Voi non avete più un padre, né una madre.”

Sollevò la bambina e disse: “Piccina mia, diventa una rondine e vola sulle acque.”

Poi guardò il bambino: “Tu, piccolo mio, diventa un usignolo e canta all’alba la tua dolce melodia.”

Infine, sospirò: “Io sarò il cuculo, il cui canto malinconico ricorda la perdita del mio amato compagno.”

E così, i tre si trasformarono in uccelli e presero il volo, ciascuno nella propria direzione.

Morale della favola

Le promesse sono importanti e vanno mantenute. Dire bugie o ingannare qualcuno può portare solo tristezza e spezzare legami. È meglio essere sinceri e rispettare ciò che abbiamo promesso, perché ogni scelta ha le sue conseguenze.

Nota: racconto tratto da “Il serpente d’acqua” presente in “I quattro libri di Lettura” di Tolstoj

~Fine~
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