C’era una volta una volpe di nome Luna, che correva tra i boschi inseguita da un gruppo di cacciatori. Mentre si affannava a trovare un nascondiglio, Luna vide un taglialegna di nome Pietro che lavorava poco distante e corse da lui disperata.
“Ti prego, Pietro, aiutami! I cacciatori mi stanno inseguendo!” implorò Luna.
Pietro guardò la volpe e, senza pensarci troppo, indicò la sua capanna. “Nasconditi lì dentro, nessuno ti troverà,” le sussurrò.
Luna entrò velocemente nella capanna e si accovacciò in silenzio. Poco dopo, arrivarono i cacciatori.
“Taglialegna, hai visto una volpe passare di qua?” domandò uno di loro.
“No, non ho visto nessuna volpe!” rispose Pietro con voce decisa. Mentre diceva queste parole, però, fece anche dei gesti con la mano indicando la capanna, tuttavia i cacciatori non se ne accorgessero.
I cacciatori, convinti dalle parole di Pietro, si allontanarono dal luogo. Quando Luna vide che erano ormai lontani, uscì dalla capanna e si avvicinò a Pietro.
Pietro, aspettandosi un ringraziamento, le disse: “Non mi dici neanche grazie per averti aiutato?”
Luna lo guardò negli occhi, scuotendo la testa. “Ti avrei ringraziato di cuore, Pietro, se le tue mani avessero fatto lo stesso delle tue parole,” rispose, prima di allontanarsi nel bosco.
Morale
Come in questa favola, non bastano le parole nobili, sono le azioni a dimostrare la vere intenzioni di una persona e ciò che è veramente.
Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio!