Un giorno, nel cuore della foresta, la lepre Emma si vantava davanti a tutti gli animali.
“Nessuno è veloce come me! Sfido chiunque a battermi in una gara di corsa,” dichiarò, gonfiando il petto.
Dal fondo del gruppo, la tartaruga Tina alzò lo sguardo e, con calma, disse: “Accetto la sfida.”
Emma scoppiò a ridere. “Tu? Con quella velocità da lumaca? Questa è buona!”
Tina, senza scomporsi, rispose: “Non ridere troppo presto, Emma. La gara non è finita finché non si taglia il traguardo.”
Così gli animali organizzarono la competizione. L’aquila stabilì il percorso, e il gufo diede il via.
“Pronti, partenza… via!”
Emma scattò come un fulmine, lasciando tutti a bocca aperta. In pochi istanti era già lontana, quasi invisibile. Tina, invece, iniziò la sua marcia lenta e costante.
“Sono così avanti,” pensò Emma, “che posso anche riposarmi.” Si sdraiò sotto un grande albero e presto si addormentò.
Nel frattempo, Tina continuava a camminare, passo dopo passo, senza mai fermarsi. Gli altri animali la osservavano con curiosità e rispetto.
Quando Emma si svegliò, si stiracchiò e guardò verso il traguardo. Sbalordita vide Tina ormai vicina a tagliarlo.
“Nooo!” gridò Emma, balzando in piedi e correndo più veloce che poteva per raggiungere la tartarughina. Ma nonostante tutto, Tina attraversò il traguardo per prima e vinse la gara.
Gli animali applaudirono entusiasti. Tina, sorridendo, si rivolse a Emma: “Non serve essere i più veloci, basta non smettere mai di avanzare.”
Emma abbassò le orecchie, ma imparò una lezione importante.
Morale
Impegno e costanza, a volte, possono superare anche il talento naturale.