C’era una volta un principe che desiderava sposare una vera principessa. Aveva viaggiato per terre lontane e incontrato molte ragazze, ma ogni volta qualcosa non andava: qualcuna era troppo superficiale, altre non erano sincere. Così, il principe tornò a casa triste, convinto che non avrebbe mai trovato la sua principessa.
Una notte, durante una tempesta con fulmini e tuoni che scuotevano il castello, qualcuno bussò alla porta. Il re andò ad aprire e trovò una giovane ragazza infreddolita e bagnata fradicia. “Sono una principessa,” disse, con una voce dolce ma ferma, “il mio regno è lontano, e mi sono smarrita a causa del temporale.”
La regina, scettica, osservò la ragazza dalla testa ai piedi. “Una principessa, dici?” chiese con un sorriso. Era difficile crederlo vedendola in quelle condizioni, ma decise di fare una prova per accertarsene. “Va bene, cara,” disse la regina, “questa notte riposerai nel nostro castello. Domani vedremo.”
La regina si recò nella stanza dove avrebbe dormito la ragazza e posò un piccolo pisello verde sul fondo del letto, sotto venti materassi e venti soffici piumini. “Se è una vera principessa, sarà così sensibile da sentirlo,” pensò tra sé.
La mattina dopo, la regina e il principe chiesero alla ragazza come avesse dormito. La giovane sbadigliò e si stiracchiò. “Oh, temo di aver passato una notte terribile. Qualcosa mi ha punto la schiena e non ho chiuso occhio,” disse con uno sguardo stanco. “Sono coperta di lividi! Non capisco cosa possa essere stato.”
La regina sorrise: solo una vera principessa poteva avere una tale delicatezza e sensibilità. Felice, il principe si inginocchiò davanti alla giovane. “Vuoi diventare la mia principessa e sposarmi?” le chiese. La ragazza, sorpresa e commossa, annuì con il capo, e da quel giorno vissero felici e contenti.
Morale
La sensibilità è una qualità che può sembrare fragile, ma è preziosa e unica. Questa storia ci insegna che le vere qualità non sono sempre visibili all’esterno e che la gentilezza e la sensibilità sono segni di nobiltà d’animo.