C’era una volta, in un grande e verde bosco, un piccolo riccio di nome Spino. Spino era molto curioso e desiderava esplorare il mondo oltre il suo nido tra le foglie. Tuttavia, c’era un problema: mentre gli altri animali sembravano sempre in compagnia, Spino spesso si sentiva escluso. Con le sue spine affilate, gli altri cuccioli di animali evitavano di giocare con lui, temendo di farsi male.
Un giorno, mentre Spino si lamentava sotto una grande quercia, sentì una voce dolce e rassicurante: “Perché sei così triste, piccolo amico?” Guardando in alto, vide una lucciola scintillante. Era Luma, la Lucciola Saggia, conosciuta in tutto il bosco per la sua capacità di aiutare chi si sentiva perso.
“Non ho amici,” sospirò Spino. “Gli altri animali pensano che le mie spine siano pericolose.”
Luma, con la sua luce calda e gentile, si avvicinò a Spino. “Le tue spine ti proteggono, ma non definiscono chi sei. Il mondo è vasto e pieno di animali diversi. Voglio portarti in un viaggio per mostrarti quanto tu sia speciale.”
Incuriosito, Spino accettò l’invito e cominciò il suo viaggio con Luma. Camminarono per foreste fitte, attraversarono prati fioriti e giunsero in una radura dove animali di ogni tipo si incontravano. C’erano elefanti con lunghe proboscidi, giraffe dal collo altissimo e pesciolini che nuotavano in piccoli stagni. Tutti diversi, ma ognuno aveva un suo posto.
Il primo incontro di Spino fu con una piccola coniglietta di nome Lulù.
Lulù lo guardò con timore e disse: “Le tue spine mi fanno paura.”
Spino abbassò lo sguardo, ma Luma intervenne. “Lulù, le spine di Spino sono una parte di lui, proprio come le tue orecchie lunghe ti aiutano a sentire meglio. Non giudicare qualcuno solo perché sembra diverso da te.”
Lulù ci pensò un momento, poi si avvicinò a Spino con curiosità. “Forse possiamo giocare a un gioco dove le tue spine non sono un problema,” propose Lulù, e insieme inventarono un gioco di salti dove non c’era bisogno di avvicinarsi troppo.
Più tardi, Spino incontrò altri animali, come Tom, una tartaruga molto lenta, e Zizi, una zebra con strisce irregolari. Ogni animale aveva una caratteristica che li rendeva unici e inizialmente si sentivano tutti diversi. Ma con l’aiuto di Luma, capirono che era proprio la loro diversità a rendere speciale il gruppo.
Alla fine del loro viaggio, Spino si sentiva felice e accettato. Aveva capito che non doveva cambiare per essere amato. Al contrario, aveva scoperto che la sua unicità era una risorsa preziosa, proprio come la lentezza di Tom e le strisce irregolari di Zizi.
Spino guardò Luma e disse: “Grazie per avermi fatto capire che posso essere accettato così come sono.”
Luma sorrise. “Ricorda, piccolo Spino, la vera amicizia si basa sulla comprensione e sull’accettazione. Le spine, le strisce, la velocità o la lentezza non contano. Ciò che conta è quello che portiamo dentro di noi.”
Morale
La diversità ci rende speciali, e accettare gli altri per ciò che sono è il primo passo verso un mondo più inclusivo. Ognuno di noi ha qualcosa di unico da offrire, e il vero valore dell’amicizia risiede nella capacità di accogliere e comprendere le differenze, invece di temerle.