C’era una volta un contadino di nome Bertoluccio, famoso per la sua pigrizia. Una notte decise di intrufolarsi nell’orto del vicino ortolano, Mastro Gigi, per rubare dei cocomeri. Strisciando piano tra le file di piante, arrivò vicino ai frutti succosi.
Bertoluccio iniziò a fantasticare sottovoce:
“Se riempio questo sacco, li vendo al mercato e compro una gallina. La gallina farà tante uova, che cederò a buon prezzo per comprare una scrofa. La scrofa mi darà porcellini, poi una mucca, una giumenta, e alla fine… una grande casa con un giardino pieno di cocomeri! Assumerò poi dei guardiani che veglino su di loro, e io stesso, come padrone, dirò: – Ehi, attenti laggiù! -“.
Così immerso nei suoi pensieri, Bertoluccio si dimenticò dove si trovava. Senza rendersene conto, gridò ad alta voce:
“Ehi, attenti laggiù!”
I due guardiani dell’orto, Bibbo e Bebbo, che dormivano poco lontano, si svegliarono di soprassalto.
“Chi è là? Un ladro!” gridò Bibbo.
Afferrarono le loro lanterne e corsero verso il rumore. Bertoluccio, colto in flagrante, cercò di scappare in un roseto, ma inciampò nel sacco vuoto e cadde fra le spine ferendosi tutto il corpo. I guardiani lo bloccarono e, dopo una bella ramanzina, lo mandarono a casa con un avvertimento:
“Che questo ti serva di lezione! Non si costruiscono sogni rubando!”
Bertoluccio tornò al suo campo, dolorante e umiliato. Mentre si curava le ferite rifletté:
“Se avessi dedicato questa energia al mio orto, ora avrei cocomeri miei.”
Morale
Non si può costruire qualcosa di bello partendo da una cattiva azione. Lavorando con impegno, i sogni diventano realtà!
Nota: tratta dalla favola “Il contadino e i cocomeri” di Tolstoj, nella raccolta “I quattro libri di lettura”.