Hansel e Gretel – Fiaba fratelli Grimm

Due fratelli, Hänsel e Gretel, si perdono nel bosco e trovano una casa di dolci abitata da una strega malvagia.

C’era una volta un povero taglialegna che viveva vicino un fiume ai margini di un grande bosco, insieme a lui i suoi due figli, Hansel e Gretel. Dopo la morte della loro madre, il taglialegna si risposò con una donna severa e crudele. La famiglia era molto povera e spesso non avevano abbastanza da mangiare.

Una sera, mentre i bambini erano a letto, la matrigna propose al taglialegna di abbandonare Hansel e Gretel nel bosco, poiché non potevano più permettersi di sfamarli. Il padre, sebbene riluttante, acconsentì. Ma i bambini, svegli nel loro letto, sentirono ogni parola.

“Hansel, cosa faremo?” sussurrò Gretel, con le lacrime agli occhi.

“Non preoccuparti, Gretel,” rispose Hansel, “ho un piano. Raccoglierò dei sassolini bianchi e li userò per segnare la strada di casa.”

Il mattino seguente, il taglialegna condusse i bambini nel bosco con la scusa di raccogliere legna. Hansel, però, aveva raccolto dei sassolini bianchi durante la notte e li lasciò cadere lungo il sentiero. Quando il padre li abbandonò, i due fratelli seguirono la scia dei sassolini e ritrovarono la strada di casa.

“Siamo salvi!” esclamò Gretel, abbracciando il fratello.

La matrigna, infuriata, decise che la prossima volta dovranno essere portati oltre il fiume e più in profondità nel bosco. Questa volta, Hansel non riuscì a raccogliere i sassolini, così usò delle briciole di pane che aveva messo da parte invece di mangiarle.

“Hansel, pensi che le briciole funzioneranno?” chiese Gretel preoccupata.

“Non abbiamo altra scelta,” rispose Hansel. “Dobbiamo provarci.”

Tuttavia, quando il taglialegna li abbandonò, e i due fratellini cercarono le tracce delle briciole, si accorsero che gli uccellini del bosco le mangiarono tutte.

“Oh no, cosa faremo ora?” piagnucolò Gretel.

“Non temere, Gretel. Troveremo una via d’uscita,” la rassicurò Hansel.

Dopo aver vagato a lungo, Hansel e Gretel incontrarono un passerotto che li guidò fino a una radura. Con loro grande sorpresa, trovarono una casetta fatta interamente di dolci.

“Guarda, Hansel! Una casa di dolci!” esclamò Gretel, con gli occhi pieni di stupore.

“Sembra un sogno!” rispose Hansel. “Andiamo a vedere più da vicino.”

Affamati, iniziarono a mangiare i pezzi di torta e caramelle di cui la casa era fatta.

“Chi sta mangiando la mia casa?” disse una voce stridula.

All’improvviso, una vecchina uscì dalla casa e li invitò dentro.

“Venite, cari bambini. Non abbiate paura,” disse la vecchina con un sorriso.

“Grazie, signora!” rispose Gretel. “Non mangiamo da giorni.”

“Non preoccupatevi. Venite, vi darò qualcosa di caldo,” disse la vecchia.

Sembrava gentile e premurosa. Offrì loro una cena deliziosa e li fece dormire in letti morbidi. Ma al mattino, la vecchia rivelò la sua vera identità: era una strega cattiva che attirava i bambini con la casa fatta di dolci per poi divorarli.

Al risveglio, Hansel si ritrovò chiuso in una gabbia e Gretel fu obbligata a fare da serva. Ogni giorno controllava se Hansel fosse ingrassato, ma il ragazzo era furbo. Porgeva alla strega un osso di pollo invece del suo dito, ingannandola poiché la strega no ci vedeva bene.

“Perché non ingrassi mai, ragazzo?” borbottò la strega, sospettosa.

“Forse il cibo non è abbastanza,” rispose Hänsel, trattenendo il sorriso.

Dopo un po’ di tempo, la strega, impaziente, decise di mangiare comunque Hansel. Accese il forno e chiese a Gretel di controllare se fosse caldo.

“Gretel, guarda dentro il forno e dimmi se è abbastanza caldo per cuocere il pane,” ordinò la strega.

Ma Gretel aveva capito il tranello della strega e le disse: “Non so come fare, puoi mostrarmelo?”

“Incapace! Guarda, così!” disse la strega, infilando la testa nel forno.

Gretel allora spinse la strega nel forno e chiuse lo sportello, liberandosi così della malvagia donna.

“Hansel, siamo liberi!” gridò Gretel, correndo a liberare il fratello.

“Grazie, Gretel! Sapevo che ce l’avremmo fatta!” rispose Hansel, abbracciandola.

Prima di fuggire, trovarono il tesoro nascosto della strega, e lo portarono via. Grazie ad un’anatra riuscirono ad arrivare al fiume ed attraversarlo.

“Grazie, signor anatra!” dissero i bambini in coro.

I bambini seguirono poi il fiume fino ad arrivare a casa e scoprirono che la matrigna era morta. Il padre, pentito di averli abbandonati e felice di rivederli, li accolse a braccia aperte.

“Figli miei, siete tornati!” esclamò il taglialegna, con le lacrime agli occhi.

“Sì, papà, e abbiamo qualcosa per te,” disse Hansel, mostrando il tesoro.

Con il tesoro, la famiglia visse felice e senza più soffrire la fame.

Morale della fiaba

Hansel e Gretel, persi nel bosco e davanti alla strega cattiva, non si sono arresi. Si sono aiutati a vicenda, Hänsel con le sue idee e Gretel con il suo coraggio. Questo ci insegna che volersi bene e darsi una mano è la forza più grande che abbiamo.

Nota: Tratta dalla fiaba dei Fratelli Grimm “Hänsel e Gretel”. Presenta numerosi punti di in comune con Pollicino di Charles Perrault.

~Fine~
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