Tanto, tanto tempo fa, in una galassia lontanissima, c’era un piccolo pianeta di nome Megarott. Era un posto tranquillo, pieno di cristalli luminosi e cieli viola pieni di stelle danzanti. A proteggere questo paradiso c’erano dei piccoli robot bianchi come la neve, con occhi che lanciavano raggi laser e cuori di ferro battente.
Ogni giorno i robottini volavano sopra le montagne di quarzo e i fiumi di luce, assicurandosi che tutto fosse in pace.
Un giorno, però, il cielo si fece nero. Un’ombra gigantesca coprì il sole.
“Allarme! Allarme!” squillò il più giovane dei robottini.
Dal cielo, scesero con un rombo assordante enormi robot viola, con occhi rossi come il fuoco e spade che lanciavano fulmini. Dalle loro bocche uscivano lingue di fuoco, erano i Crudelix.
“Questo pianeta è nostro!” ruggì il comandante dei Crudelix, piantando la sua spada nel suolo di Megarott.
I piccoli robot si radunarono intorno al loro capo, Capitan Neon, che parlò con voce decisa:
“Megarott è la nostra casa. Non lasceremo che venga distrutta!”
Iniziò una battaglia:i piccoli robot si alzarono in volo, veloci come saette. I loro occhi brillavano mentre lanciavano raggi laser, colpendo le armature dei Crudelix. I giganti rispondevano con spade fulminanti e fiammate roventi.
Ma i Crudelix erano tanti e forti.
“Dobbiamo usare la forza del cuore! Solo così possiamo vincere!” gridò Capitan Neon.
Allora tutti i robottini si misero in formazione. Volarono in cerchio, creando una spirale luminosa. Dai loro occhi partirono raggi di luce pura, che si unirono in un grande raggio arcobaleno.
Il raggio colpì il centro dell’esercito nemico. I Crudelix si fermarono, le loro spade si spensero e le loro bocche smisero di sputare fuoco.
“Non capisco… siete così piccoli… come avete fatto?” disse il comandante dei Crudelix
Capitan Neon atterrò davanti a lui. “Non conta quanto sei grande. Conta quanto sei unito agli altri.”
I Crudelix capirono di non poter vincere con la sola forza, salirono sui loro razzi e tornarono al loro pianeta, lasciando Megarott in pace.
I robottini si abbracciarono (alla loro maniera, facendo scintille con le antenne) e tornarono a volare tra le nuvole lucenti.
Morale
La vera forza non sta nella grandezza o nella potenza, ma nell’unione, nel coraggio e nella volontà di proteggere ciò che si ama.
Nota: favola di Emanuele (5 anni) della scuola dell’infanzia “Il Giardino delle Meraviglie”