Pixly e la rivolta dei RobAnimals

A causa di un esperimento di un ingegnere bizzarro, un robot viene trasformato in un panda, cosa farà il nostro Pixly ora?

C’era una volta un piccolo robottino di nome Pixly, era diverso dagli altri robot: invece di essere interessato a cavi, ingranaggi e circuiti, si appassionava al mondo degli esseri umani. Ogni sera guardava film, documentari e programmi che mostravano la vita degli uomini, sognando di camminare, parlare e vivere come loro. 

“Ah, se potessi avere due gambe vere e non queste ruote sgangherate!” sospirava, mentre il suo processore si riempiva di sogni impossibili.

Un giorno, deciso a cambiare, si rivolse al famoso ingegnere Cialtronix, un tipo geniale ma noto per le sue trovate bizzarre.

“Signor Cialtronix, voglio diventare come un umano! Con gambe, mani e magari anche un bel sorriso!” disse Pixly, lampeggiando entusiasta.

Cialtronix si accarezzò la barba elettrica (sì, letteralmente elettrica).

“Oh, un upgrade di classe! Ho giusto un nuovo progetto sperimentale. Vedrai, sarai un capolavoro!”

La mattina dopo, Pixly si svegliò pieno di aspettative. Ma quando si guardò allo specchio…

“CHE COSA?! SONO UN PANDA?!” gridò.

Il suo viso metallico ora aveva orecchie tonde, un nasino nero e una pelliccia bicolore così soffice da sembrare uno zerbino di lusso.

“Beh, tecnicamente ora sei adorabile,” rispose uno specchio digitale. 

Pixly, sconvolto, rubò una navicella spaziale dal laboratorio di Cialtronix per fuggire lontano e cercare un posto dove nessuno potesse ridere di lui, ma la navicella aveva l’autopilota impostato verso un pianeta chiamato RoboParck.

Dopo un lungo viaggio interminabile, una sorpresa incredibile lo attendeva: i suoi abitanti erano tutti robots con sembianze di animali, che lo scienziato Cialtronix aveva condotto lì nel tempo.

C’era Giraffone, un robot giraffa che usava il collo per prendere il Wi-Fi migliore, Salterellor, un robot coniglio che saltava per i campi come se fosse su un tappeto elastico, e persino Koalamatic, un robot koala che dormiva abbracciato a pali metallici.

“Finalmente! Non sono l’unico ridicolo qui!” esclamò Pixly.

“Ridicolo? Ma tu sei fantastico!” rispose Giraffone. “Anche tu sei un’opera di Cialtronix?”

“Sì, ma non mi aveva detto che avrei avuto le sembianze di un panda!” rispose Pixly indignato.

Salterellor, saltellando come un pazzo, spiegò: “Abbiamo scoperto che Cialtronix voleva aprire un parco a tema con robot-animali per fare soldi!”

“Un parco? Con noi?! Senza il nostro consenso?” sbottò Pixly. “Non possiamo lasciargliela passare liscia!”

Decisero di attirare Cialtronix su Roboparck con un messaggio: “Attenzione! Urgente! Il tuo robot-unicorno è fuori controllo! Sparge glitter ovunque!”

Cialtronix preoccupato arrivò nel pianeta dei RobAnimals e si trovò circondato da una folla di robottini inferociti.

“Ecco il tuo esercito di animaletti!” disse Pixly con tono accusatorio. “Pensavi di usarci per fare soldi?”

“Ma era per un grande progetto! La gente ama gli animali!” balbettò Cialtronix.

“E noi amiamo la libertà!” replicò Koalamatic, svegliandosi per l’occasione.

Con un mix di luci e suoni che stordirono Cialtronix, i robots lo spaventarono e lui scappò via di corsa dal pianeta. RoboParck diventò un rifugio per tutti i RobAnimals, liberi di vivere come volevano.

Morale

Non lasciare che qualcun altro decida chi sei. La diversità è una forza, non una debolezza, è fondamentale difendere la propria libertà e il proprio valore.

~Fine~
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Manu

Manu

Ciao sono Manuela e sono un insegnante di scuola materna. Leggere per me è un divertimento oltre che un modo per rilassarmi, sopratutto mi diverte drammatizzare le letture ai miei alunni cambiando talvolta le trame e i finali, o inventando storie per divertirli e appassionarli alla lettura, coinvolgendoli anche nella creazione. Amo viaggiare e tutto ciò che è musica.

-Fai bei sogni. Anzi, fateli insieme. Insieme valgono di più.-
(Massimo Gramellini)

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