C’era una volta un uomo di nome Martino, noto in tutto il villaggio per essere molto avaro. Martino, infatti, non amava condividere le proprie fortune e ogni moneta che guadagnava la conservava con grande cura.
Un giorno, dopo anni di risparmi, decise di fondere tutto il suo denaro in un grande lingotto d’oro.
“Questo sarà il mio tesoro per sempre,” disse Martino con orgoglio.
Non fidandosi di nessuno, scavò una buca in uno dei campi di sua proprietà, e vi seppellì il lingotto. Ogni giorno andava a controllare il suo prezioso tesoro, ma non lo usava mai. Guardava il lingotto e si diceva:
“Quanto sono ricco!”
Un operaio del villaggio, di nome Beppe, notò Martino che andava e veniva sempre dallo stesso posto. Insospettito, una notte decise di seguirlo di nascosto. Quando vide Martino dissotterrare il lingotto per ammirarlo e poi ricoprirlo, Beppe penso subito:
“la ricchezza che non viene usata è come un fiore che nessuno vede!”
E così, la notte seguente, Beppe tornò nel campo, scavò la buca e portò via il lingotto. Il mattino dopo, Martino andò al campo come sempre, ma quando scavò non trovò nulla.
“Oh no! Il mio tesoro! Il mio oro!” gridò disperato, cominciando a strapparsi i capelli.
Proprio in quel momento passava di lì un vecchio saggio, il signor Pietro. Vedendo Martino così afflitto, gli si avvicinò.
“Cosa ti è successo, Martino?” gli chiese.
“Hanno rubato il mio lingotto d’oro!” rispose Martino tra le lacrime.
Pietro rifletté per un attimo, poi raccolse un grosso sasso e lo porse a Martino.
“Ascolta, buon uomo. Seppellisci questo sasso al posto del lingotto e torna a guardarlo ogni giorno, come facevi prima. Non cambierà nulla, perché neanche quando avevi l’oro lo usavi per qualcosa di utile.”
Martino rimase senza parole. Realizzò che, in effetti, il suo oro non gli aveva mai portato né gioia né vantaggi, se non la pura soddisfazione di sapere che fosse lì.
Da quel giorno, Martino decise di cambiare. Vendette il campo e con il ricavato aiutò il villaggio a costruire un pozzo per tutti. Finalmente capì che la vera ricchezza non è ciò che si possiede, ma come lo si utilizza.
Morale
Il valore delle cose non sta solo nel possederle, ma nel modo in cui le utilizziamo. Conservare qualcosa senza mai usarla è come non averla affatto.
Nota: favola tratta da “L’avaro” di Esopo.